Il trio Bedin Ponchiroli Sella suonano l’italiano offrendo due ore di attrazione.

Quasi due ore di concerto per approfondire la conoscenza del cantautorato e del jazzy italiano, attraverso brani celebri e meno noti, tra un racconto di vicende di vita e storie personali dell’artista che ha ispirato il trio, Luigi Tenco. L’auto-produzione è stata premiata anche dalle vendite del cd dopo lo spettacolo. I tre parlano dopo i primi venti concerti insieme.
Alan Bedin: “La gente ci premia per aver passato due ore insieme a loro, tutto qua, portandosi a casa un ricordo della nostra musica. La musica, il canto non bastano più. E’ giusto soffermarsi quando le dimensioni del luogo te lo permettono (…) parlare, ridere ed emozionarsi insieme, commentare con note e parole opere già perfette. Tenco per la sua franchezza sembra un personaggio di un altro sistema solare, fuori dalla gravità, un suono di sax sciolto, schietto e sincero trasformato in voce umana”.
Marco Ponchiroli: “Abbiamo lasciato che le canzoni ci suggerissero loro stesse il modo di essere suonate, salvaguardandole in ogni aspetto. Arrangiamenti, suono, strutture, parti estemporanee, scelte continue per innalzare il valore di brani straordinari della nostra tradizione musicale e cantautorale. L’interpretazione è una dominante della musica che abbiamo scelto di suonare”.
Gigi Sella:“Non abbiamo motivo di cambiare nel palco. Siamo spontanei e suoniamo in funzione del mondo che vogliamo scoprire (…) la destinazione non è sempre la stessa, ogni concerto è diverso e Tenco è stato il fenomeno che ha permesso a me e a Marco di conoscere Alan musicalmente. Con lui, il pubblico partecipa, suona con noi e si sente. Ci divertiamo molto e siamo molto uniti, carichi. Stiamo aspettando di arricchirci. No?!”
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