Hare Krishna. Un sorriso infinitamente affascinante. Il mantra devozionale ha anche un fascino pop

(Giornale di Vicenza, domenica 12 giugno 2016) Domenica scorsa 5 giugno un mantra ha tenuto lontano il temporale preannunciato dal meteo per il centro di Vicenza. Questo, almeno, è piaciuto a pensare ai partecipanti di “mantra a gran voce”, in loggia del Capitaniato Per cinque ore di danze tradizionali indiane e musica omaggiante il Maha Mantra. Non è stata una semplice manifestazione per il 50º della Iskon (Società mondiale per la coscienza di Krishna), ma un appuntamento concepito e condotto con intelligenza che ha alternato il canto dei devoti, l’esibizione degli insegnanti del Dipartimento di musica indiana del Conservatorio di Vicenza, il live di Florio Pozza con la Compagnia Blu e, ultimo ma non di importanza, quello dei partecipanti al progetto “Hare Krishna. Un sorriso infinitamente affascinante“, recentemente confluito in un CD di particolare bellezza. A spiccare per esuberanza é Alan Bedin, direttore artistico, presentatore cantante e musicista. Vista la limitatezza quantitativa nel testo (tre parole: “Hare”, “Krishna” e “Rama”, in scansioni diverse) i Nostri hanno reso a casa ti va mente la proposta con scelte accordali e strumentali diverse che omaggiavano “All along The watchtower” di Bob Dylan, scampoli melodici da Erik Satie alla tastiera e batteria in quattro quarti.

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Il Mantra devozionale ha anche un fascino pop. (C) 2016 Filippo Bordignon. Il Giornale di Vicenza.

 

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