L’intervista. Alan Bedin. Assieme ai T&ncò dal vivo in paradiso celebrando l’Italia

Martedì 8 Gennaio2019, Il Giornale di Vicenza pag 46 TAMTAM

48087585_2243100222389436_8665702449371152384_nIl percorso di Alan Bedin centra un nuovo obiettivo.
L’artista e didatta è stato invitato a bordo della nave Costa Victoria, a Les Salines di Port Louis (Mauritius) per la festa dei 50 anni d’indipendenza di Mauritius e per i 50 anni di presenza dell’Ambasciata d’Italia. Al suo ritorno, è il momento di fare il punto della situazione.
Alan, una vita artistica in diversi ambiti con l’utilizzo della voce.
Diciamo che per me la voce è l’unico modo che ho per manifestarmi e rivelarmi al mondo esterno. E’ per questo che la coltivo, la insegno e cerco di conferirle un ruolo fondamentale nella mia vita ma anche in quelle dei miei allievi, dalla musica popolare al jazz, fino a sfaccettature e improvvisazioni contemporanee. Un altro ambito importante è quello trascendentale, legato al canto armonico o devozionale, che mi permette di meditare e accrescere il mio interesse per il nada yoga.
Come è andata alle Mauritius?
Ho avuto la possibilità di festeggiare il 50° concerto di T&nCò in paradiso. Il consolato italiano ha celebrato il 50° anniversario dell’indipendenza di Mauritius a bordo della Costa Victoria e sono stato invitato dal console italiano per uno spettacolo speciale. Ci siamo trasformati in “Italian Point of iu”. Il trio, con Marco Ponchiroli al pianoforte e Luigi Sella agli strumenti in legno e ottone, si è esibito davanti agli ospiti, tra i quali membri del corpo diplomatico e, ospite d’onore, il ministro mauriziano dei Foreign Affairs, Vishnu Lutchmeenaraidoo, presentando i pezzi più popolari del repertorio italiano ispirati a grandi artisti come Morricone, Tenco, Modugno, Mario Del Monaco, Dalla. La serata è stata una panoramica applauditissima sulla creatività, cultura e visione poetica italiana. Grazie alla collaborazione con gli Hare Krishna dell’isola ho avuto la anche la possibilità di conoscere templi e luoghi sacri dove ho potuto cantare devozionalmente il Kirtan per la comunità indiana e ringraziare Hanuman, la divinità indù che mi ha ispirato e dato il nome alla mia scuola.
Dai Sinergia a Il Magnetofono e ora al progetto T&nCò
Credo nell’evoluzione delle persone e nell’energia che si sviluppa suonando, quindi ogni mia esperienza è servita a essere quel che sono oggi. La formazione Sinergia con la fiammata sanremese mi ha fatto comprendere quanto puerile e leggero sia il pop e il mainstream italiano. Il Magnetofono è ancora la mia opera più riuscita nella quale son riuscito ad amalgamare il concept album con la mia figura di autore e cantante. T&nCò è  stato un premio alla costanza, per aver sempre creduto nel suono della parola italiana.
Domanda ovvia: nuovi progetti?
Ho acquisito una nuova forma di pensiero. Sviluppo solo i progetti che mi coinvolgono e rendono felice. I miei desideri sono legati alla speranza di essere utile e funzionale a chi ascolta. Spero di chiudere il mio libro quanto prima, mentre per la musica sto preparando un nuovo album del trio Bedin Ponchiroli Sella, un nuovo studio su cantautori italiani, titolo provvisorio: “Se in Ciampi, non cadi Dalla musica”. Realizzare un nuovo gruppo di improvvisazione per suonare e cantare Kirtan e bajan con strumenti tradizionali dove sviluppare i miei studi sul canto indiano e sulla musica tradizionale qawwali. Aprire tra un mese la mia associazione culturale che si occuperà di nada yoga, canto e arte musicale nel mondo. E quest’anno vorrei uscire con un secondo lavoro de Il Magnetofono. Sempre se Ravi me lo permette!

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