Non so se coraggio o spirito creativo ma il trio dopo l’invito al festival si presenta con un back line di tutto rilievo evitando il palcoscenico e scendendo tra il pubblico con un piano a coda portato da un amico, scansandosi da monitor, spie ed ascoltandosi in diretta dalle casse main esterne del pubblico. Nudi e crudi con le canzoni del cantautorato italiano di Luigi Tenco & Co. Cantate, raccontate discusse ed il tutto in un armonia continua tra spettatori e musicisti. Preludi di piano e sax, ballate coinvolgenti, detonazioni vocali e didascalie in bianco e nero di tempi ormai volati tra i ricordi di un Italia che non c’è più.