E’ stata un’esclusiva per i vocisti di A Gran Voce. Un programma domenicale fantastico. Prima un’ascolto ed una analisi delle vocalità del jazz con la documentatissima Diana Torto: la nascita e lo stile dell’improvvisazione… poi tutti alla scoperta della sacralità del canto classico indiano con la luminosa Patrizia Saterini: connessione con i suoni-base come connessione al suono primordiale. L’intonazione sul tampura è stato illuminante per molti cantanti. Poi l’Akar, l’intonazione della vocale ‘A’ direzionata nel corpo, ‘Karaj’, la pratica dei suoni gravi per trovare la giusta risonanza. L’incontro con le microtonalità, una sorta di ascolto ritrovato. L’apprendimento di una melodia indiana per poi tuffarsi nel mare energetico del Kirtan.
E’ stato un piacere condividere con altri cantanti l’importanza del canto indiano, soprattutto con il coordinamento medico scientifico. Patrizia Saterini tanto quanto Antonella Calabrese (logopedista) ha stimolato molto la stesura del mio metodo (forse meglio dire del mio diario di lavoro. “(…) Noteremo insieme come nei paesi orientali ci sia stata un’intelligenza muscolare propriocettiva diversa da quella impostata dalla nostra cultura (…) più funzionale all’espressione dinamica, una facilitazione muscolare(…)” cit. Alan Bedin