Ritengo Caution Radiation Area il disco dove Giulio Capiozzo si è espresso in maniera più totale e radicale. Con Cometa Rossa – anche in fase compositiva – gli altri musicisti, mettono a disposizione la loro genialità nel suono generale del gruppo. Quarant’anni dopo al Ju Ju Festival, il gruppo Hommage à Area con ospite Ares Tavolazzi è riuscito a convogliare in maniera più compiuta l’intento della nuova formazione, le loro idee artistiche in un brano epico, con complessità e istanze avanguardistiche. Il minimalismo lirico (greco) riporato in vita con molta emozione e felicità – sopratutto per me – cantandolo a pochi centimetri da uno dei suoi compositori originali, il bassista Ares Tavolazzi. Un manifesto di sperimentazione musicale e capacità sonora che ‘salta in aria’ con i sintetizzatori E.M.S riprodotti dal mio nuovo sistema Orphion e TC-11 di iPad su piattaforma Alesis consigliata calorosamente dall’amico chitarrista Paolo Tofani . Ares Tavolazzi con i musicisti, dopo la mia performance vocale, hanno sviluppato oltre la struttura originale del brano strumentale, manifestando la loro capacità improvvisativa, a dir poco unica. (foto di Gianni Angelini (c)2016)
Ju Ju Memorial 2016. Ricordi in jazz nel nome di Giulio Capiozzo
Cesenatico. In Piazza Spose dei Marinai stasera alle 20:45 scocca l’ora del Ju Ju Memorial, sedicesima edizione dell’evento jazz dedicata al batterista Giulio Capiozzo, fondatore degli Area International POPular Group, scomparso improvvisamente nell’estate del Duemila. Anno dopo anno, l’appuntamento voluto dal figlio Christian, pure jazzista e batterista., a memoria del padre, si è trasformato in un concerto atteso, dove musicisti di talento s’incontrano per ricordare il fondatore degli Area, nel modo probabilmente preferito da Giulio: facendo jazz, incrociando esperienze, mood, improvvisazione, feeling differenti, creando insieme qualcosa di inaspettato. Con tale spirito il Ju Ju torna in scena stasera!
16° Ju Ju Memorial dedicato al grande batterista Giulio Capiozzo. Arte musicale davanti al mare.
Martedì 23 agosto dalle ore 20:00. Anche quest’anno avrò l’onore di cantare i brani del gruppo Area International POPular Group al memoriale dedicato a Giulio, insieme a colleghi musicisti preparatissimi. L’amico fondatore del progetto musicale ‘Hommage à Area’ Chicco Capiozzo alla batteria, Daniele Santimone – chitarra, Milko Merloni – basso, Fabio Russo – tastire. Parteciperanno alla serata il bassista Ares Tavolazzi ed altri ospiti nazionali. Un impianto unico fornito dalla prestigiosa Lombardi Amplificazioni che suonerà impeccabile in una location marittima di rara bellezza come la Piazza delle Spose dei Marinai a Cesenatico, paese dell’artista Giulio. Il Ju Ju alla sedicesima edizione è diventato un evento annuale immancabile per tutta la comunità dei musicisti e degli amici di vita del più grande batterista italiano. Ju Ju!

Il Magnetofono. Voyager sul Venda: Il quartetto incontra la natura e due fantastici cantautori
Il trio accompagnato dal drummer Castellani ha suonato in uno dei 20 posti più spettacolari dove ascoltare musica dal vivo in Italia. Senza dubbi, qui la natura ha vinto e ha dettato legge dall’inizio alla fine. Un palcoscenico immerso nella natura sul Monte Venda, che con i suoi 603 metri di altezza costituisce il maggior rilievo dei Colli Euganei, L’evento nell’Anfiteatro del Venda è stato realizzato dall’associazione Voyager richiamando un pubblico interessato ai tre diversi linguaggi cantautorali.
Infatti in questa giornata all’insegna dell’espressione ‘naturale’ il Magnetofo ha suonato il suo disco e conosciuto due grandi artisti, due paladini del cantautorato: LEONARDO MARIA FRATTINI con la sua invenzione lessicale, il gioco divertito con le parole, l’autoirrisione bonaria e l’ironia verso il mondo, insieme ad un gusto spontane o per l’immediatezza melodica, e l’immenso ALESSANDRO FIORI, fondatore dei Mariposa, della rock band Amore. Ideatore, regista, scrittore, poeta, cantante collaboratore di Alessandro “Asso” Stefana – chitarrista con Capossela e Mike Patton – fondatore con Marco Parente il duo Betti Barsantini.
SOLD OUT! Che emozioni, Bedin canta Tenco.
Nel giardino dell’Olimpico, con Ponchiroli alla tastiera e Sella al sax. Sono tutte a tema le nove OpeNights che la Società Del Quartetto Di Vicenza propone quest’estate nelle due suggestive location all’aperto di Palazzo Leoni Montanari e del giardino del Teatro Olimpico. Dopo lo swing, il flamenco, i Beatles, Miles Davis e Tom Jobim, stasera al giardino del teatro olimpico è stato il momento delle canzoni di Luigi Tenco, indimenticato cantautore piemontese del quale fra qualche mese ricorre-eppure sembra ieri- il mezzo secolo della prematura scomparsa. Protagonista della serata a partire dalle 21 e 15 il trio T&nCò guidato dal cantante e performer Alan Bedin con la partecipazione di Marco Ponchiroli alla tastiera e Gigi Sella al sax soprano e clarinetto ha fatto sold out lasciando fuori dai cancelli purtroppo altrettante persone fans e amiche del trio. Provenienti da esperienze musicali profondamente diverse, i tre artisti sul palco hanno dato vita ad una formazione capace di esaltare l’universo musicale del cantautorato Italiano mixandolo e rivisitandolo con l’iniezione di una sapiente dose di jazz. Il collaudato spettacolo di “T&nCò” é dedicato specialmente a Luigi Tenco, ma spazia più in generale nella musica dei mitici anni 60 proponendo celebri brani di altri cantanti e cantautori dell’epoca che furono vicini a Tenco. Tocca brani resi magici come l’emozionante “Ore d’amore” di Fred Bongusto o la ricostruzione di “Mondo di Uomini” versione di Lucio Dalla e Tenco della magica “It’s a Man’s Man’s Man’s World” del padrino James Brown. La rassegna OpeNights è realizzata con il Comune di Vicenza nell’ambito della rassegna “L’Estate a Vicenza 2016” promossa dall’Assessorato alla crescita e dalla Scuola di Musica Thelonious.
T&nCò. Il festival Perarock si trasforma in un club, una sala d’ascolto immersa nel verde.
Non so se coraggio o spirito creativo ma il trio dopo l’invito al festival si presenta con un back line di tutto rilievo evitando il palcoscenico e scendendo tra il pubblico con un piano a coda portato da un amico, scansandosi da monitor, spie ed ascoltandosi in diretta dalle casse main esterne del pubblico. Nudi e crudi con le canzoni del cantautorato italiano di Luigi Tenco & Co. Cantate, raccontate discusse ed il tutto in un armonia continua tra spettatori e musicisti. Preludi di piano e sax, ballate coinvolgenti, detonazioni vocali e didascalie in bianco e nero di tempi ormai volati tra i ricordi di un Italia che non c’è più.
Hare Krishna. Un sorriso infinitamente affascinante. A Collebeato di Brescia la Fondazione C.A.R.U.N.A festeggia il Guru Purnima con il Maha Mantra.
Il gruppo di musicisti – composto per l’occasione da: Alan Bedin (voce, ghironda, elettronica), Michelle Suarez (voce), Emmanuele Gardin (tastiera), Marcello Grandesso (fisarmonica), Nicola Sgreva (chitarra acustica, guzengh), Massimo Tuzza (percussioni) – ha realizzato dopo il successo in Piazza dei Signori a Vicenza, un secondo concerto in onore del Guru Purnima, l’evento spirituale più importante dell’anno in cui si onorano i Maestri Spirituali. Grazie all’organizzazione impeccabile del Centro SagarYoga Darshan il gruppo ha potuto conoscere e suonare per la Fondazione C.A.R.U.N.A., una realtà unica che è riuscita creare in una location unica presso il Collebeato di Brescia, un vero punto di energia e armonia.
BEDIN/PONCHIROLI/SELLA. T&nCò, progetto sulla vera musica di Luigi Tenco.
Alan Bedin ritorna a misurarsi col passato storico del bel paese. Unitamente al progetto de Il Magnetofono, che combina beat e musica leggera italiana anni 50 all’esuberanza del Futurismo, il nuovo step del cantante vicentino si focalizza su uno dei protagonisti della “Scuola genovese” e cioè Luigi Tenco. E’ nato così T&nCò, trio che oltre all’istrionico Bedin conta su Marco Ponchiroli (piano) e Gigi Sella (sax). L’intervista – di Filippo Bordignon – a seguire intende fare il punto sul futuro prossimo dei Nostri ma azzarda anche un ritratto del compositore genovese morto suicida nel 1967, a opera del buon Alan, certamente un valido conoscitore della musica italiana che conta.
Quale esigenza soddisfa la nascita di questo progetto? T&nCò nasce per fare risaltare la figura poetica e musicale di Tenco e si basa su un approfondimento e musicale curato attentamente insieme a Ponchiroli e Sella per analizzare sotto diversi punti di vista il cantautorato, la primigenia formazione E l’ambizione jazz dell’artista Tenco prima del filtro nazionalpopolare che già negli anni 60 caratterizzava, come oggi, la discografia italiana.
In che modo intendete rileggere Tenco? Nel modo più spontaneo ed estemporaneo, cercando di riportarlo alle nuove generazioni di musicisti come un linguaggio unico nel suo genere, dalla rivalutazione delle ballate al minimalismo più estremo e contemporaneo. Abbiamo inserito, ad esempio il flauto barocco in “Quello che conta” e un armonizzazione sulla mia voce in “Lontano lontano ” che ricorda l’incipit della “Black Star” di David Bowie. In alcuni brani ho perfino tolto strofe e ritornello: ho tenuto l’indispensabile.
Cosa apprezzi di lui come compositore? È funzionale al testo e alla storia che racconta. Aveva la piena coscienza di essere un musicista senza compromessi. Il suo modo di comporre, sia con la chitarra che con il piano, trasuda l’esperienza del live e dell’ascolto del jazz con gli occhi del musicista.
E come paroliere? Innanzitutto ricordiamo la regola della canzone italiana nel ’60: la parola entra nella nota, non deve essere mai la nota ad aggiungersi per esigenza di parola. Tenco rovescia questa regola e corona tutto inserendo più temi musicali, anche tre in una sua canzone. La sua capacità di scrittura verista visiva-popolare è riuscita a coinvolgere artisti come Morricone e a firmare sigle televisive dalla Francia all’America latina.
Tenco ha influenzato degenerazione di cantautori che gli sono succedute? Tenco continua a restare un diamante raro conosciuto veramente da pochi autori e musicisti. Evidenzio che egli era anche un sassofonista interessantissimo, fatto sostanziale per le sue linee melodiche. Ma non è un caso isolato, vedi Ciampi o Endrigo. Anche se unita da altre contingenze di sfondo personale la sua morte a San remo è stata una consacrazione della vittoria nazionalpopolare della televisione italiana che ancora oggi continua a svelare il gusto mediocre e l’appiattimento culturale delle persone.
Alan Bedin Italian Songs. E’ partito il treno T&nCó da Mogliano Veneto.
Dopo Vicenza Jazz 2016, il concerto del 30 giugno al Tammitu di Mogliano Veneto ha decretato il trio Bedin-Ponchiroli-Sella. Un linguaggio unico e molto personale che soddisfa il musicofilo più sopraffino come l’ascoltatore attento bramoso di cantautorato made in Italy. Un trio spontaneo che non si risparmia ne sull’improvvisazione, ne sulla rivisitazione dei brani sfiorando l’avanguardia e il contemporary. Suoni e parole per toccare il cuore dell’ascoltatore. Ecco i prossimi appuntamenti di Alan Bedin Italian Songs: 8 Luglio ore 20:30 Tennis Club Cà del Moro via Ferruccio Parri, 30174 Lido di Venezia info: 041 770801 – tennisclubcadelmoro@gmail.com / 13 Luglio ore 20:30 Villa 6 – SharingBar Parco di Villa Fabris, P.le Divisione Acqui, Thiene / 14 Luglio ore 20:00 Mazzini 39 – Terrazza Teatro Comunale Viale Mazzini, 39, 36100 (VI) / 28 Luglio ore 20:30 PERAROCK Esporta via Righi, Perarolo di Arcugnano, Colli Berici (VI) /29 luglio ore 21:00 “LUGLIO IN MUSICA” Piazza Breganzato Ponte di Barbarano Vicentino. Info: Ufficio turistico di Barbarano Vicentino / 30 Luglio ore 21:15 Giardino del Teatro Olimpico di Vicenza info: 344 0586002 | info@quartettovicenza.org
Il Magnetofono fa cantare il gallo di sera a Recoaro! Locali, giovani e abitanti gridono ‘Richichichì’ alla Nestlè
Venerdì 1 luglio a Recoaro tutti i negozi chiusi la mattina per manifestare contro la Nestlè che vuol vendere la Recoaro ma tenersi i marchi sopravvissuti (di Gingerino e Acqua Brillante). Tanti giovani in sfilata. E alla sera sera riaprono le porte del bar All’Isola con Il Magnetofono, un nuovo spazio assetato di musica e cultura che apre grazie all’idea di Giacomo Salzani e Martino Impuro. Recoaro è un paesello in agonia, schiacciato da incuria miopia politica, sociale, dalla disgregazione sociale e dalle italianissime lamentele…Ma in piccoli angoli le cose succedono. Una Rock Roulette ideata da Mauro Virtoli, un gruppo di volontari ha rimesso in sesto le Fonti, i giardini, il mitico orologio di fiori del grande piazzale che porta alle fonti delle acque minerali. La natura non si arrende e rimane bella e dirompente… L’aria resiste rigogliosa di ossigeno e cristallina freschezza. L’acqua è ancora limpida. E’ davvero un paese perduto? Davvero impossibile incontrarsi, progettare assieme pur nelle differenze? E’ così folle l’idea dei giovani che credono che la vera rivoluzione si possa fare attraverso l’arte o da lì possa almeno iniziare? Nuove danze sono iniziate all’Isola con le note e le parole de “Il Magnetofono”. Ma non saranno le ultime, il gallo canterà ancora di sera.
