EPOCHÈ viaggio immaginario nelle Metamorfosi di Ovidio
Sabato 12 ottobre ore 21.00 Kitchen Teatro Indipendente via dell’Edilizia 72 – 36100 Vicenza
Due danzatrici stanno allestendo la scena, giocano tra loro, provano un passo di danza a due, passano ben presto dalla complicità alla competizione, dal gioco alla prevaricazione reciproca. Ma l’entrata in scena di una figura antica le condurrà in un percorso fatto di domande, disappunto, riflessioni sull’abitudine, la pessima abitudine di prevaricare, etichettare, sminuire gli altri, spesso sotto l’ala nera dell’invidia, sempre sotto il fango del pregiudizio. Uno spettacolo incalzante tra classico e contemporaneo, in cui la narrazione e la danza si fondono in un equilibrio continuo tra parole, corpi e musiche, su una scenografia fortemente evocativa.
NOTE DI REGIA Epochè, ovvero la sospensione del giudizio, è un viaggio immaginario nelle Metamorfosi di Ovidio, epifanie senza tempo delle caratteristiche umane, per inseguire e mettere in scena un’idea, al di là della primitiva fascinazione che ogni trasformazione porta con sé. Un’idea che grida e reclama il diritto di ogni individuo ad essere visto per ciò che è nella ricchezza del suo essere. Un’idea che si chiede perché sia tanto difficile la sospensione del giudizio, o meglio del pregiudizio, e invece sia tanto facile e comune sparlare degli altri e spesso senza una ragione sufficiente. Le opere classiche ad ogni rilettura fanno sbirciare da nuove porte, magari non notate in precedenza, e sfiorano l’immaginazione con ali di quesiti sospesi nel vortice dei pensieri e delle evocazioni. In questo disorientamento senza risposte, a volte è sufficiente allungare una mano ed afferrare fra le dita un filo per seguirlo dipanarsi nel messaggio di cui è portatore. Questa volta il filo porta ad esaminare un comune modo di pensare che, serpeggiando capillare e predatorio, si è radicalizzato nella nostra cultura al fine di definire, incasellare, parcellizzare sempre più l’individuo, trascurando, deridendo o screditando le sue potenzialità e diversità. Un’ottica restrittiva dei diritti e delle identità della persona che resta incasellata in un’unica specificità, spersonalizzata, catalogata. Etichette sociali, ruoli paralizzanti, direzioni a senso unico, gabbie anguste in risposta a chi prova ad andare oltre il consentito, a chi vuole spostare in avanti i propri confini per affermarsi oltre ciò che si pensa il destino, cioè la società gli abbia riservato. Un raccapricciante e feroce gioco di Hybris e Nemesis per chi vuole determinare la propria vita, mettersi alla prova mangiando il frutto proibito. E quel filo d’intuizione afferrato fra le dita conferma che i testi classici ci costringono fortunatamente a guardare nell’attualità della nostra cultura contemporanea.
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Drammaturgia: Franca Pretto – Regia: Franca Pretto e Gianni Gastaldon – Coreografie: Marta Giovanna Tabacco – Musiche: Cristiano Fracaro – Disegno luci: Gianni Gastaldon con Franca Pretto, Marta Giovanna Tabacco, Margherita Zazzera – Costumi: Emanuela Lunardon “Atelier Essenziale” e Laura Bianchin – Vocal: Alan Bedin, Sabrina Turri – Riprese video: Eva Venzo – Foto di scena Silvana Gallio – Produzione: DODO s.a.s
La lungimiranza di Valeria del Villa 6 Sharing Bar di Thiene ha scombinato i piani degli ascoltatori. La scelta di offrire a Thiene un programma di readings e note sotto la luna nel parco di Villa Fabris. Infatti il 1° luglio è stato il primo appuntamento del calendario Whipers che durerà fino al 29 del mese. Ritorniamo a noi. Cos’è successo lunedì? Una performance futurista a cura di Alan Bedin, accompagnato dal pianista Marco Ponchiroli. Più esattamente: voce deliberata, parolibera, intonarumori, piano preparato e libertà, tanta libertà. Tutto è decollato da una decostruzione di un notturno di Chopin, da uno sfrontato intervento del performer Bedin dal pubblico (…) contro la tradizione e i Conservatori passatisti. Il Ponchiroli artefice sonoro risponde con cluster pianistici e note singole per svincolare l’ascoltatore da qualsiasi processo armonico e riconducibile ad esperienze d’ascolto passato. Fuori da tutti i possibili déjà-vu – o fenomeni psichici che centrino con dei ricordi o esperienze gli ascoltatori – i due performer si bloccano e si riaccomodano davanti ai loro strumenti con un altro punto di vista dimenticando il proprio ‘IO ARTISTA’.

Hanuman. La Scuola di Musica e Danza Indiana vola sempre più in alto! Un vero e proprio viaggio che ha portato un pubblico attentissimo da Occidente ad Oriente. Un evento unico, un laboratorio unico con una grande protagonista del canto e del violino indiano: Mano Manjari, che accompagnata dall’insegnante di tabla Maurizio Murdocca ha presentato un laboratorio di Violino in stile indiano e canto. Dr. Pv Mano Manjarie ha ottenuto i più alti riconoscimenti alla Banaras Hindu University , Varanasi , India nel 1994 allieva della famosa e stimata violinista indiana Prof. Mrs. N. Rajam; al Bhathkande College of Music Lucknow, India nel 1991 e nel 2018 ha conseguito il dottorato presso University of Madras , Chepauk, Chennai. L’insegnante di violino del Cuca (dip. classico) – Giordano Polon – ha curato la prefazione della giornata esponendo la storia e le origini antichissime dello strumento virtuosistico per eccellenza. Poi la Maestra ha presentato due rāga:Yaman e Āsāvari ed esposto le composizioni con le diverse combinazioni. Allievi ed insegnanti hanno studiato e cantanto con Mano attraverso due temi romantici rispettando la struttura ritmica ciclica del teen taal scandito dal tabla di Murdocca. Una lezione frontale, un successo didattico.
RAGA e TALA nella Musica occidentale. La creazione estemporanea con le regole della modalità ristretta. La creazione estemporanea con le regole della modalità ristretta. La collettiva di Sabato 16 marzo 2019.
Salvate la data: MARTEDÌ 30 APRILE
La seconda collettiva del 2019. La lezione d’insieme con corsisti ed uditori a cura di Simona Chalikovaite, insegnante di canto indiano. “Alap è il soffio vitale del raga ed è un aspetto fondamentale della musica indiana. Per esporre un raga e le sue peculiarità lo raccontiamo attraverso i suoni e l’improvvisazione che ci inducono ad un ascolto profondo meditativo”. Durante la lezione collettiva verranno introdotte le varie parti dell’esibizione dell’alap.