Habibi, la selezione musicale in vinile dedicata al mondo arabo… Dal Qawwali al Funk, dallo smooth jazz al Beat

Vicenza, è stato un luogo di incontro tra culture e suoni. Al Malvasia, locale della città di Vicenza , si è svolto un’evento unico nel suo genere, che ha portato alla scoperta di Habibi Funk, un’etichetta discografica che si distingue per la sua eclettica selezione di musica in vinile dal mondo arabo. Alan Bedin con la sua consolle ha offerto un viaggio sonoro attraverso le strade di Marrakech, Il Cairo e Beirut, con un’atmosfera calda e accogliente che ha permesso ai presenti di immergersi nella ricchezza della musica araba. I dischi in vinile, accuratamente selezionati, hanno raccontato storie di amore, di lotta e di libertà, trasportando il pubblico in un mondo lontano eppure così vicino.

Alan Bedin. Habibi
 FUNK & BEAT ARABIC VINYL RHYTHM selezione musicale a cura di Alan Bedin
Alan Bedin. HABIBI. FUNK & BEAT ARABIC VINYL RHYTHM. Selezione musicale a cura di Alan Bedin

Habibi Funk è un’etichetta che si è fatta conoscere per la sua capacità di scoprire e promuovere storie di artisti unici, di proporre una visione unica e innovativa della musica araba. La selezione di dischi in vinile è un vero e proprio tesoro, che offre un’accesso diretto a una cultura ricca e variegata.

L’evento al Malvasia di Vicenza è stato un successo, grazie alla passione e alla dedizione di chi ha organizzato la serata e di chi ha partecipato. Un incontro che ha dimostrato come la musica possa essere un ponte tra le culture e le persone, e come l’arte possa essere un linguaggio universale.

Alan Bedin

Amelia Cuni. Una voce unica tra tradizione e contemporaneità.

Cantante formata in India con maestri di spicco come R. Fahimuddin Dagar e Bidur Mallik, Amelia Cuni unisce la musica tradizionale indiana alla sperimentazione contemporanea. Con una carriera internazionale ricca di festival e concerti in tutto il mondo, la sua voce è apprezzata da pubblico e critica per la sua originalità e profondità. Amelia Cuni ha collaborato con moltissimi artisti, dalla musica antica alla contemporanea, jazz, ambient senza denigrare la sperimentazione.

Amelia Cuni (1958–2024) cantante, performer, compositrice, scrittrice

La maestra-artista Amelia Cuni ha calcato le scene di tutto il mondo, collaborando con grandi nomi come Terry Riley. Con una discografia eclettica e numerose collaborazioni, compone musiche su testi in diverse lingue. È anche fondatrice del metodo “Vocalità Meditativa”, che unisce la consapevolezza vocale alle radici del canto indiano Dhrupad. La carriera di Amelia Cuni è un punto di riferimento unico e un testamento della sua abilità di unire le culture musicali in modo creativo e intelligente. Continua ad essere una fonte di ispirazione per giovani cantanti e ricercatori di tutto il mondo, dimostrando che la passione per l’arte indostana e la dedizione a una disciplina rigorosa possono portare a risultati unici, depositari di una tradizione millenaria come quella del Dhrupad, con una proiezione e contaminazione contemporanea.

Vicenza e Venezia hanno avuto il privilegio di ospitare Amelia Cuni, un’artista eccezionale che ha condiviso la sua passione e conoscenza della musica indiana con centinaia di studenti e appassionati attraverso esibizioni e lezioni memorabili. Queste esperienze hanno permesso di comprendere l’universalità e l’importanza dello studio della voce nel canto indiano e originario per tutte le nuove tendenze. Amelia Cuni ha dimostrato con il suo esempio che la passione per l’arte indostana e la dedizione a una disciplina rigorosa possono portare a risultati unici e straordinari.

Il Dipartimento di Musica Indiana del Conservatorio di Vicenza, allora coordinato dal compianto Enrico Anselmi, e la Fondazione Cini di Venezia possono essere orgogliosi di aver avuto il privilegio di ospitare e condividere la didattica e la diffusione culturale con un vero e proprio pilastro della Musica Vocale Contemporanea.

Un’esclusiva per l’Università Ca’ Foscari di Venezia: “Mano Manjari. Un nuovo Suono dall’India”

MANO MANJARI: “My Mind. Un nuovo suono dall’India”
 
Omaggio a Amelia Cuni
 
Mano Manjari: vocals, violin
Alan Bedin: vocals, tarang
Edoardo Piccolo: electronics
Maurizio Murdocca: tabla

Mano Manjari Ensemble” 14 novembre presso l’Auditorium “Cesare De Michelis”, M9 – Museo del ‘900, Venezia alle ore 20:00

Un’esplorazione esclusiva dell’Universo musicale indiano con la Dott.ssa P.V. Mano Manjari, capo dell’Istituzione MANO MANJARI SANGEET NIKETHAN affiliata a Bhathkhande Sangeet Vidyapith a Lucknow, India.

A Venezia, si potrà vivere l’incanto della musica indiana, lasciandosi affascinare dalla melodia (Rāga) e dal ritmo (Tāla) grazie a un’esecuzione dal vivo con la Maestra violinista e cantante Mano Manjari e con Maurizio Murdocca, percussionista esperto di tabla e portatore della tradizione di maestri indiani, che si unirà a questo progetto innovativo.

Dr.P.V. Mano Manjari

Entrambi gli artisti sono stati insegnanti di “Hanuman. La Scuola di Musica e Danza Indiana” e proporranno brani della tradizione classica e semiclassica indiana, sia vocali che strumentali. Per l’occasione dell’esibizione della Maestra, il coordinatore della scuola Alan Bedin, performer contemporaneo, prenderà parte al concerto, arricchendolo con improvvisazioni vocali e strumentali utilizzando il suo Sur Saj Tarang, uno strumento indiano che fonde elementi della cultura popolare.

L’opera visionaria per questo evento straordinario, che coniuga musica classica indiana, improvvisazione, tecnica vocale e poesia sonora elaborata elettronicamente in diretta dal producer Edoardo Piccolo, definirà con l’operazione “My Mind” una nuova musica d’insieme dal respiro internazionale.

La Maestra Mano Manjari si esibirà ricordando la grande cantante italiana Amelia Cuni, fondendo la sua tradizione millenaria con “Musica Spontanea”, operazione che ha riscosso successo con l’installazione estiva Stanza del Suono alla mostra “Mondi futuristi contemporanei” di Desenzano del Garda.

L’ambiente sonoro indiano, con l’immancabile bordone, sarà caratterizzato dall’inserimento di tre lastre a semicerchio sulle quali saranno montati dei trasduttori, diffusori che trasmettono vibrazioni alla superficie sulla quale sono installati. I materiali saranno perturbati dalle vibrazioni dei suoni dei musicisti, diffondendo il suono nel teatro non in maniera lineare e puntiforme, ma lungo tutta la loro superficie, sfruttando i modi di risonanza e le caratteristiche fisiche dei materiali.

L’esperienza “My Mind” sarà un’immersione sonora unica, con elaborazione del suono in tempo reale durante l’esibizione. Un omaggio al Nada, suono come forza trasformativa universale! Con l’ambiente sonoro, la materia e il corpo interagiscono e risuonano, eccitandosi a vicenda in una forma di comunicazione che unisce tradizione e tecnologia.

Renzo Cresti per Musica Spontanea: oltre Demetrio

MUSICA SPONTANEA più che un concetto è una prassi che vuol realizzare un approccio al suono diretto, immediato e impulsivo, che non parte da elementi pre-costituiti, come per esempio gli standard nel jazz, ma celebra il suono con una sorta di rito di evocazione. Fatti salvi i condizionamenti che ogni musicista si porta addosso a causa della sua educazione e delle esperienze fatte, nella musica spontanea si vuole partire dal nulla, o meglio, da elementi minimali e un po’ casuali, da un gesto istintivo dal quale precipitano i suoni, che si mettono a disposizione del gruppo di interpreti, i quali, umilmente, ascoltano ed elaborano, trasfigurano ed elevano gli spunti sonori iniziali a dignità d’arte. Oltre un secolo fa, i futuristi avevano sdoganato il rumore, parificandolo al suono. Mezzo secolo or sono, Demetrio Stratos aveva liberato la voce, lanciandola in acrobazie inusitate: voce liquida, risonanziale, con moto melodico, pulsionale, infantile, prosodica, flautata, diafonica etc., legandola a un’improvvisazione che aveva lo scopo di scoprire suoni primordiali e liberare la loro energia (il grande cantante performer viene omaggiato nel brano “Segmenti”).

© 2025 Francesco Marangoni. Alan Bedin con la partitura di ‘Cones Varion Ta’, serigrafata sulla lastra sonora presentata in luglio 2015 presso la mostra “Mondi Futuristi Contemporanei” presso la Galleria Civica Gian Battista Bosio di Desenzano del Garda.

I punti di riferimento principali al nuovo lavoro di Alan Bedin, MUSICA SPONTANEA, sono basati sul concetto di liberazione. Molte sarebbero le dinamiche da aggiungere, come quelle che fanno capo a John Cage, a Walter Marchetti, Juan Hidalgo (Gruppo Zaj), alla Cramps Records, al Gruppo Fluxus, all’elettronica incolta, a Paolo Castaldi (col suo solfeggio parlato), David Tudor, Alvin Lucier, Luigi Nono, alla performance improvvisativa, all’happening, alla musica indiana e a molto altro. Il tutto ben metabolizzato e incarnato, per fare un passo oltre.

© 2025 Francesco Marangoni. Alan Bedin durante l’Esposizione musicale “Musica Spontanea” (37’49”) presso una sala della mostra “Surrealismo e Fantastico: the infinite madness of dreams”, Caorle (VE)

Ben tre sale diverse sono state allestite dal sound engineer Edoardo Piccolo per questo lavoro, in ognuna vi è un’acustica differente e vi sono posizionati vari strumenti. Di straordinario interesse e novità è la stanza in cui sono state montate tre lastre in alluminio a semicerchio e una grancassa, su ciascuna lastra e sulla grancassa sono stati sistemati dei diffusori che per contatto trasmettono vibrazione alla superficie sulla quale sono installati, producendo sonorità inaudite.

21 maggio 2024. La prima “Stanza del Suono” costruita all’Aproblema Studio (PD) per la registrazione del disco dal team di Edoardo Piccolo, Anna Barato e Walter Bassi.
5 luglio 2025, Mondi Futuristi Contemporanei, Desenzano del Garda. Alan Bedin e Edoardo Piccolo presentano dal vivo il funzionamento della “Stanza del Suono” con una performance inaugurale di “Musica Spontanea”.

Bedin parte da una cellula sonora, scritta e realizzata semiograficamente, per poi espanderla e trasfigurarla improvvisando. L’immagine è suscitatrice di suoni, per esempio in “Zeppelin LZ-129” vi sono stimoli che partono da fumetti. La voce agisce spesso da collante fra varie situazioni sonore, realizzando uno spazio/tempo diversi cato ma coerente, quasi fosse un organismo biologico, vivente. La voce è l’elemento che ci fa attraversare lo specchio, che ci porta dalla realtà quotidiana a qualcosa che sta al di là, si approda così a una dimensione altra, come nel primo brano dell’album, “Caronte”. Da una parte la voce viene intesa come qualcosa di futuribile, dall’altra rimanda a un archetipo antichissimo, che sta prima del linguaggio formalizzato. Si ascolti “Pendulum” Voce perpetua, brano nel quale assieme alla voce vi è una poliritmia che funge da motore. La Voce e gli strumenti sono preparati e ci o rono momenti ora incendiari e sconvolgenti ora intimistici ed emozionanti, che avvolgono l’ascoltatore e lo scombussolano, mettendo in crisi i riferimenti musicali consueti.

17 giugno 2025, Conservatorio di Vicenza, Dipartimento di Musica Elettronica. Il duo Bedin-Piccolo presenta “Caronte” e “Segmenti” per voce e lastre metalliche con dispositivo elettroacustico. Edoardo Piccolo si occupa dell’elaborazione e sintesi dei suoni per “Musica Spontanea”, realizzata dal vivo in occasione dell’evento coordinato da Lorenzo Pagliei.

MUSICA SPONTANEA è un’epifania.

Se l’omologazione e il consumismo sono fra i pericoli maggiori per una vita consapevole, per un’arte indipendente, per una musica di qualità, se l’attuale livellamento culturale porta a prodotti standard, il lavoro di Alan Bedin va in direzione contraria, dimostrando come sia possibile entrare a cuneo negli stritolanti meccanismi della mercificazione, aprendosi spazi di vera creatività, schietta e sincera, come risulta benissimo da questo lavoro. Fantasia, inventiva, estro, vena ispiratrice sorreggono la spontaneità evocata dal titolo, liberando un’istintività e un’impulsività che dona forza e vitalità alle 10 parti in cui è suddiviso l’album.

Naturalezza e vigoria che derivano dall’improvvisazione tra il vibrafono di Saverio Tasca e la Trikanta Veena di Paolo Tofani, ma il metodo che sorregge l’intero lavoro è tutt’altro che empirico. Vi è la consapevolezza della forma nell’elaborazione del suono di Edoardo Piccolo, il frammento di una pietra che diventa una laringe con il feedback delle lastre (in “La pietra del Maestro”), lo shimmer, le linee di ritardo spettrali, il sequencer (in “Pendulum”), le lamiere incurvate e perturbate, il minimalismo rumoristico, la vocalità orientale, arricchita, sporcata, trasfigurata, i giochi di luce e oscurità, tutto trova una sistemazione formale.

Aproblema Studio, Campo Sampiero (PD). Paolo Tofani con la sua Trikanta Veena durante la registrazione di “Spontaneus”. Nel fondo a dx Saverio Tasca, a sx l’assistente Walter Bassi e di schiena Edoardo Piccolo durante la trasduzione in diretta del suono del chitarrista all’interno dell’adiacente Stanza del Suono. E’ magia…
Aproblema Studio, Campo Sampiero (PD). Saverio Tasca durante le riprese di “Pulsionale” con il suo vibrafono preparato, ideato per accompagnare le consonanti e le vocali del performer Alan Bedin. La performance è stata registrata in due stanze separate per poi trasdurre il suono nella Stanza del Suono.

In “My Mind”, sulla base del Rāga Bhairavi, la voce si articola sul bordone di un harmonium indiano, traducendo su lastra la relazione rāga/rāsa, inteso quale fonte energetica, energia cosmica, universale, fonte di vita e di spiritualità. Si potrebbe parlare di una gestualità anarcoide e di una creatività della follia o del sogno le quali trovano, infine, nell’insieme del lavoro, la loro naturale collocazione. In tal senso è MUSICA SPONTANEA, affrancata dal mercato, quasi redenta in un suo spazio che potremmo chiamare rituale, indipendente e franca, ma anche ben lavorata grazie all’intuito da veri musicisti, che fiutano le esigenze formali anche standone lontano.

Partitura vocale di “My Mind” di Alan Bedin, realizzata con notazione musicale indiana rispettando l’identità del raaga Bhairavi (senza testo). La semiografica personale del performer consente di trascrivere e riprodurre la composizione in Akar senza perdere cellule o momenti importanti. Il brano può essere riprodotto da qualsiasi musicista o cantante esperto di musica classica indiana.

Non v’è cenno di artificio e a affettazione, tutto scorre sincero nel susseguirsi e nell’accavallarsi di timbri, atmosfere, situazioni rumoristiche e momenti sonori. Direbbe Nietzsche che è musica che nasce come un ruscello da necessità naturali e scorre genuina seguendo il proprio destino. MUSICA SPONTANEA si abbandona autentica regalandoci un ascolto attivo e innovativo, mille miglia lontano dai prodotti mercificati, per regalarci una musica viva, dinamica, che produce energia, grazie alla vigorosa operatività di Alan Bedin.

Installazione sonora innovativa. Nella ‘Stanza del Suono’ una sinergia di arte e tecnologia ai massimi livelli.

Nella mostra ‘Mondi Futuristi Contemporanei’, Alan Bedin con Edoardo Piccolo hanno avuto l’opportunità di ricreare la Stanza del Suono, un ambiente sonoro che, grazie al progetto ‘Musica Spontanea’, è divenuto uno strumento capace di vivere di vita propria all’interno della Galleria Gian Battista Bosio di Desenzano sul Lago di Garda. A prima vista, l’installazione appare come un laboratorio sonoro, dominato da un imponente amplificatore InPoL© dal design accattivante e dalle dimensioni notevoli agli occhi dei visitatori. Al centro di questo sistema, progettato dai tecnici della Pathos Acoustics ℗1994, azienda leader nel settore, si trova una personalità sonora unica, che esalta il timbro, la dinamica e le sfaccettature della voce creativa di Alan, nonché dei suoi colleghi Paolo Tofani e Saverio Tasca. L’installazione con Pathos rappresenta un esempio paradigmatico di come la tecnologia e la creatività possano fondersi per creare un’esperienza sonora immersiva e innovativa.

La Stanza del Suono di Musica Spontanea poche ore dopo l’inaugurazione della mostra

Dalla Ricerca alla Riproduzione. L’ amplificatore a valvole amplifica in tensione il segnale in ingresso dei suoni originali dei musicisti e InPoL fornisce la corrente per il pilotaggio dei diffusori senza ulteriore amplificazione; in questo modo il segnale viene veicolato dalle valvole e risulta essere una vera e propria copia dell’originale con tutta la qualità, purezza e contenuti armonici originari.

InPoL (INseguitore POmpa Lineare) è un sistema brevettato da Pathos acoustics

L’installazione sonora di Musica Spontanea presenta un sistema di riproduzione audio altamente specializzato, in cui il suono risulta senza pari all’interno delle rispettive casse. I suoni gutturali e le lallazioni, così come il canto difonico, assumono una qualità quasi surreale grazie alla definizione espressa dai coni delle torri laterali. La configurazione degli elementi suono-rumore è il risultato di un progetto architettonico accurato, che prevede l’utilizzo di due lastre simmetriche e una centrale, accompagnate al centro da una grancassa trasparente progettata e costruita da Bully Custom Drums, laboratorio artigianale di Mario e Michele Biscaro. Le lastre, curate e serigrafate da Grafiche Seriemme, presentano una stampa che riporta il nome dell’opera e degli artisti coinvolti, mentre sulla lastra centrale è stata aggiunta la poesia sonora Cones Varion Ta, partitura che è anche presente nel catalogo della mostra “Mondo Futurista”, edizione curata da Giordano Bruno Guerri e Matteo Vanzan. L’accuratezza della progettazione e della realizzazione dell’installazione consente di preservare l’integrità del suono originale registrato in studio, creando un’esperienza sonora immersiva e unica.

Il lavoro di Edoardo Piccolo, caratterizzato da vari processi di elaborazione elettronica e sintesi, si è fuso con la manipolazione concreta e organica di Alan nella Stanza del Suono e nella prima performance inaugurale. La sperimentazione sonora ha raggiunto livelli estremi, grazie all’utilizzo della grancassa non come strumento di percussione ma di vibrazione e alle lastre metalliche come nuovi risonatori della voce umana. La pressione della pelle della grancassa e la curvatura delle lastre hanno generato una gamma di timbri e armoniche uniche, esaltando la componente organica e fisica del suono. La performance ha così dimostrato come la fusione tra tecnologia e pratica strumentale possa creare un’esperienza sonora innovativa e multisensoriale.

Nella parte laterale sono state affisse le partiture dell’audiopoema, il calligramma orinario di “Caronte”, la poesia sonora con la notazione paralinguistica e varie cellule sonore usate durante la registrazione di Musica Spontanea.

L’installazione sonora nella Stanza del Suono prevede l’utilizzo di trasduttori montati su ciascuno degli strumenti, i quali agiscono come diffusori di contatto che trasmettono vibrazioni alla superficie sulla quale sono installati. I materiali perturbati dai trasduttori diffondono il suono in modo non lineare e non puntiforme, sfruttando i modi di risonanza e le caratteristiche fisiche dei materiali stessi, come dimensioni, spessore ed elasticità. Ciò consente una propagazione del suono lungo tutta la superficie dei materiali, creando un’esperienza sonora immersiva e unica. L’elaborazione del suono è stata originariamente effettuata in tempo reale da Edoardo Piccolo durante la registrazione delle take, e successivamente riportata a Desenzano per la preparazione dell’installazione. La riproduzione del suono è stata realizzata attraverso tre canali divisi, utilizzando players specifici, in collaborazione con il direttore creativo Andre Guidot di Trama Creative Studio.

Alan Bedin con il collega producer e performer Edoardo Piccolo

[Edoardo Piccolo, dal booklet del Cd Artis Records RTSCD0124] Alla stregua di un’avventura sonora che sfida le convenzioni creative e ridefinisce i confini dell’esperienza musicale, MUSICA SPONTANEA si configura come un tributo vibrante a una delle figure più iconiche della musica contemporanea. Tuttavia, Demetrio Stratos non è stato semplicemente una figura a cui rendere omaggio, ma un vero e proprio tramite, un’ispirazione che ha guidato il lavoro di tutti in studio. La sua capacità di esplorare e spingersi oltre i limiti della voce ha permesso di aprire nuove strade, creando piani sonori organici e materici, che risuonano tra loro in modo inedito. Nella Stanza del Suono è stata catturata l’essenza di questa esplorazione, grazie all’utilizzo di trasduttori sulle lastre e a tecniche di manipolazione sonora in tempo reale. È stato un processo dinamico e, a tratti, imprevedibile, un’indagine sulla potenzialità del suono di trascendere i suoi confini tradizionali, verso una ricerca di nuove forme espressive.

Dal 5 luglio 2025 tutti potranno rivivere questa sensazione con noi e il nostro suono, questa modalità di ricerca e di ascolto… Trasformativo.

La Musica Spontanea, fondendo creatività e riproduzione, genera un suono distintivo e straordinario. È qui che entra in gioco Pathos Acoustics.

Sabato 29 marzo segna un momento straordinario per Musica Spontanea! Alan Bedin con la sua voce, e Edoardo Piccolo, esperto di sintesi ed elettronica, hanno raggiunto il tempio sonoro di Pathos. Alan ha avuto l’opportunità di ascoltare il test pressing prodotto da Alfredo Tisocco per ARTIS Records / Cramps Music insieme al visionario fondatore Gaetano Zanini e al figlio progettista Luca nella loro sala d’ascolto, dotata di incredibili tecnologie hi-fi.

La realtà vicentina Pathos Acoustics è pronta a sorprendere con il suo design innovativo e una sonorità che parla chiaro: i prodotti che presenteranno all’opera Musica Spontanea di Alan Bedin sono destinati a offrire qualcosa di veramente unico! Con la prefazione del luminare musicologo, autore e critico contemporaneo Renzo Cresti, dalle esposizioni sonore in tour fino all’installazione presso la mostra “Mondi Futuristi Contemporanei” diretta da Matteo Vanzan che si svolgerà a luglio presso la Galleria Civica Gian Battista Bosio di Desenzano del Garda, ogni passo sarà un’avventura emozionante!

Con la voce, la composizione, la poesia sonora di Alan Bedin, la copertina firmata dall’astrattista Roberto Floreani, artista dell’anno 2024, la registrazione e la produzione del disco a Padova presso Aproblema Studio a cura di Edoardo Piccolo, la masterizzazione di Jeremy Henry presso La Villa Mastering di Parigi, si unisce a Musica Spontanea Pathos con i suoi prodotti realizzati a mano in Italia, a Vicenza seguendo la lunga tradizione dell’artigianato italiano. Per le esposizioni sonore e l’installazione vengono impiegati solo i migliori componenti, selezionati per garantire una qualità senza paragoni; tutti i prodotti vengono testati seguendo un programma preciso per garantirne la qualità. Prodotti esclusivi meritano un trattamento esclusivo.

Il performer dà vita con la sua voce ai personaggi del Pinocchio Museum Experience di Firenze, celebrando così l’anniversario del burattino più celebre al mondo.

Finalmente ho l’opportunità di condividere con voi questa straordinaria avventura, un’altra entusiasmante collaborazione con Edoardo Piccolo che ha dato vita alla mia voce nei personaggi di una delle favole più belle del mondo: Pinocchio! Il burattino più famoso compie 142 anni: la prima edizione del romanzo risale a febbraio 1883 e Firenze, la città dove Carlo ‘Collodi’ Lorenzini nacque e morì, gli rende omaggio con un nuovo spazio dedicato, il ‘Pinocchio Museum Experience’.

Giunti Editore ha scelto di “riportarlo a casa”, creando in via Ricasoli un luogo unico pensato per le famiglie, frutto della sinergia tra arte digitale e letteratura classica. Questo straordinario progetto firmato dal direttore creativo Andre Guidot permette ai visitatori di tutte le età di immergersi nel magico mondo di Pinocchio, grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia. È tempo di sognare e lasciarsi ispirare! La voce che ho realizzato per questo doppiaggio, quella del grillo parlante, è davvero la mia preferita! E non dimentichiamo il gatto, che porta una grande energia!

Il direttore creativo di Pinocchio Museum Experience è Andre Guidot, mentre Luca Parenti è il presidente e amministratore delegato di Spazio Ricasoli Srl, la società promotrice dell’operazione Pinocchio Museum Experience, partecipata dalla Fondazione Collodi, Giunti Editore, il Gruppo Costa Edutainment e la famiglia Parenti. Ieri è stata inaugurata anche la mostra ’Pinocchio’ di Fabio De Poli, a Giunti Odeon in piazza Strozzi: attraverso 24 tavole, originali e inedite, l’artista genovese ripercorre la fiaba di Pinocchio.

Ākar. Il nuovo progetto di Musica vocale d’insieme a cura di Alan Bedin

Allievi e praticanti, che si dedicano tanto alla lirica quanto ai generi moderni come jazz, pop e rock, fino al canto indiano mi hanno dato l’opportunità di dimostrare l’efficacia di una tecnica che propone un nuovo modo di approcciarsi alla vocalità e all’atteggiamento più idoneo per esprimere il proprio suono. La capacità di cantare senza alcun ostacolo linguistico o semantico incoraggia la ricerca personale. Inoltre, non solo i cantanti ma anche coloro che non hanno esperienza musicale trovano grande valore in questo percorso. Le diverse frequenze che emettiamo e gli intervalli musicali ci permettono di stabilire un legame profondo con il nostro io interiore, offrendo la possibilità di armonizzare voce e corpo mentre visualizziamo ogni nota nel nostro spazio. Immergiti in questo viaggio sonoro e scopri come la tua voce possa diventare uno strumento potente per la connessione e l’espressione!

Dalla respirazione al canto di gruppo, hai l’opportunità di perfezionare il tuo timbro e la tua intonazione. Scopri come una tecnica antica possa davvero trasformare la percezione della tua Voce e arricchire profondamente la tua esperienza musicale. Akar. Esplora il potere dela tua Voce, immagina di visualizzare il nostro Suono senza un testo o l’uso di parole. E’ il momento ideale per sincronizzare corpo e mente.

“L’uomo non deve cantare come… Ma perchè”.

(Alan Bedin)

Prima di tutto, prima ancora delle parole e dei significati, il Suono ha sempre avuto un valore incredibile. Può comunicare messaggi in modo universale, soprattutto quando siamo in sintonia con noi stessi. Possiamo davvero dare alla nostra voce un ruolo fondamentale nella nostra vita, ancor prima di qualsiasi spiritualità o fede. Connetterci con la nostra voce significa impegnarci ogni giorno per raggiungere quella consapevolezza; iniziamo osservando il nostro suono e poi impariamo a gestirlo, addirittura vedendolo!

Alan Bedin: Concerti e Cultura Italiana a Bucarest

In occasione della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo l’Accademia della Cucina Italiana con la direzione artistica a cura di Alfredo Tisocco ha invitato il trio T&nCò a Bucarest per una serie di concerti intineranti. Il cantante Alan Bedin, accompagnato dal pianista Marco Ponchiroli e dal sassofonista Luigi Gigi Sella, si esibirà mercoledì 20 novembre, dopo la cena di onorificenza, presso il ristorante “Sardin” di Bucarest. Successivamente, il trio sarà impegnato in un breve tour promozionale per la ristampa del vinile da collezione. La seconda serata si svolgerà sempre nella capitale al Jazz Club “Jazzbook” giovedì 21 novembre; seguirà una performance in una location esclusiva, il ristorante italiano “Schiccheria”, Venerdì 22 novembre, e infine l’esibizione al “Sara Floreasca” per una serata interamente dedicata alla cucina e alla musica italiana sabato 23 novembre.

La direzione artistica degli eventi T&nCò a Bucarest sono a cura del musicista e compositore Alfredo Tisocco: “Cibo e cucina rappresentano una tradizione italiana ricca e sapiente. La connessione tra questi due elementi è molto più profonda di quanto si possa pensare. Sia il cibo che la musica sono collegati alla sfera sensoriale, con il primo che coinvolge il senso del gusto e il secondo quello dell’udito. Questo legame contribuisce a creare una relazione significativa tra i due ambiti; infatti, i cinque sensi che definiscono l’esperienza umana non devono essere considerati come entità indipendenti, ma piuttosto come interconnessi, in grado di influenzarsi e potenziarsi reciprocamente.
Alan Bedin, attraverso il trio italiano T&nCò, non solo porta la tradizione musicale italiana, ma anche il gusto e il sapore dell’essere “italiano”. [Alfredo Tisocco]

Il marchio discografico Artis Records, sotto la direzione di Alfredo Tisocco, desidera esprimere il proprio sincero ringraziamento all’Accademia della Cucina Italiana di Bucarest e ai partner coinvolti per il supporto nella realizzazione degli eventi musicali in occasione della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo: Confindustria Romania, Isopan by Manni Group, Energia, rivista informativa di settore

Sylvano Bussotti: Compositore e Artista in Mostra a Firenze

Una mostra espositiva a Firenze con interventi musicali che hanno celebrato la figura e la ‘parabola’ di Sylvano Bussotti, compositore e multiforme artista. Musicisti e artisti illustri hanno offerto alla mostra partiture musicali, video e foto originali, nonché interventi musicali dal vivo. Artis Records presente con Alfredo Tisocco e Alan Bedin grazie all’autore e storico Renzo Cresti, ideatore e curatore attento, esperto di musica contemporanea… E presente!

Ha aperto l’Antisalotto Culturale a Firenze, il nuovo spazio inaugurato con la mostra ‘Sylvano Bussotti e l’opera geniale’. Un luogo che non sarà solo un polo espositivo, ma anche un punto di riferimento per gli amanti della musica, del cinema e della lettura. È stato inaugurato dedicando una mostra espositiva e interventi musicali dal vivo a uno dei maggiori compositori che Firenze ha avuto fra la seconda metà del ‘900 e gli anni 2000, Sylvano Bussotti. “Sylvano Bussotti e l’opera geniale” è una mostra curata da Renzo Cresti e Maurizio della Nave, che offre partiture musicali, disegni, foto, proiezioni e inediti provenienti dall’archivio di Cresti e da quelli di Rocco Quaglia, Roberto Fabbriciani e Hans-Jürgen Gerung.

La mostra vuole rendere omaggio a uno dei più grandi personaggi del mondo della musica del secondo ‘900, Sylvano Bussotti, compositore che ha inventato una scrittura musicale personale, grafico, regista, scenografo, costumista – afferma Renzo Cresti, musicologo. – A tre anni dalla scomparsa, un cast eccezionale di interpreti di livello internazionale rende omaggio alla sua musica, anche con prime esecuzioni assolute. Nella mostra sono esposte partiture e foto, anche inedite, e sarà proiettato un video con documenti rari. Inoltre, verrà presentato un mio libro monografico che racconta la poliedrica attività di questo grande artista.”