Il curatore Vanzan specifica: Musica Spontanea è un processo artistico e spirituale che coinvolge l’ascoltatore e la sua voce

Matteo Vanzan, curatore di esperienza, sabato 28 giugno a “Surrealismo e Fantastico”si cimenta per la prima volta nella gestione dell’Esposizione Sonora di Alan Bedin, artista già noto al pubblico per le sue precedenti mostre. Bedin, che ha esplorato diversi linguaggi artistici, dal Jazz alla declamazione futurista fino ai suoni acusmatici, ha presentato a Caorle un “evento sonoro unico”, che ha catturato l’attenzione del pubblico con l’intensità di una cerimonia religiosa.

[Matteo Vanzan] Per quanto mi riguarda, la figura di Alan Bedin è ormai imprescindibile nel panorama musicale contemporaneo, e la sua presenza sonora è tale da non poter essere ignorata. Mentre molti si aspetterebbero da lui una performance dal vivo  – ancora – caratterizzata da un’esibizione carismatica e coinvolgente, con il microfono in mano e la fronte imperlata di sudore durante l’emissione di complessi armonici o altre “demetriate”, Bedin sceglie invece di adottare un approccio diverso. Nelle sue ultime apparizioni, egli si pone in una relazione di profonda intimità con il suo pubblico, presentando il progetto e i suoi collaboratori con estrema cura, per poi voltare le spalle agli ascoltatori – non senza una certa eleganza – e procedere all’ascolto di un vinile attraverso un impianto audio Pathos di altissima qualità. In questo modo, Bedin pone l’accento sull’opera d’arte sonora in sé, esponendola come un oggetto di contemplazione e di riflessione, al pari delle altre opere presenti nella sala della mia mostra.

[Alan Bedin] Oggi avrete l’opportunità di avvicinarvi alla condizione artistica, l’atteggiamento che ho sperimentato durante la registrazione e l’emissione vocale per questo disco, un solco sonoro che si conserverà nel tempo, a differenza di tanta musica digitale, liquida ed effimera. Immagino già la possibilità che l’oblio digitale possa cancellare la nostra memoria dell’ascolto, ma questo lavoro resisterà, essendo un’espressione tangibile, fisica di Musica Spontanea. Il nostro obiettivo è di creare un’esperienza emotiva pura, non mediata da codici o linguaggi, ma attraverso la voce, il timbro, la dinamica e gli stili, che si modulano in relazione degli ambienti sonori creati nella Stanza del Suono. In questo senso, il suono diventa il veicolo per un’esperienza più profonda, che precede il linguaggio e si radica nell’ascolto. L’ascolto, infatti, è il fondamento della nostra percezione musicale, e in questo lavoro, cerchiamo di esplorarne le possibilità espressive. Prima di tutta la musica, c’è il suono. E prima ancora, c’è l’ascolto. Tutto parte da lì!

Il disco che avete ascoltato rappresenta un’ipotesi artistica che richiede la vostra partecipazione attiva attraverso l’ascolto. Considero questo lavoro come un processo in divenire, che necessita della vostra risposta emotiva per essere completato. In questo senso, mi vedo come un medium, un traghettatore che cerca di condurre l’ascoltatore oltre i confini della sua esperienza vocale quotidiana. La vostra voce, intesa come espressione unica della vostra individualità, sarà ridotta a pochi suoni essenziali, ma saranno proprio questi ultimi a permettervi di essere riconosciuti dalle altre anime nella dimensione spirituale che stiamo cercando di raggiungere. Chiudete gli occhi, ascoltate e meditate, poiché l’attraversamento di questo confine simbolico, guidato dalla figura mitologica di Caronte, segna il passaggio dalla dimensione terrena a quella spirituale. Là, i nuovi suoni deliberati finalmente libereranno il linguaggio dalla sua funzione denotativa, trasformandolo in un veicolo di emozioni profonde, che parleranno direttamente all’anima.

Caorle. “Surrealismo e Fantastico: the infinite madness of deams” ospita Alan Bedin con Musica Spontanea

Sabato 28 giugno alle ore 16.00, in occasione della mostra “Surrealismo e Fantastico: the infinite madness of deams”, curata da Matteo Vanzan fino al 31 agosto 2025, il Centro Culturale A. Bafile di Caorle (Ve) ospita in via esclusiva “Musica spontanea: omaggio a Demetrios Stratos”, esposizione sonora dell’artista e performer vicentino Alan Bedin, cui seguirà l’incontro e la visita guidata alla mostra con il curatore.

“La mostra ospitata al Centro Culturale Bafile” afferma il curatore Matteo Vanzan “segue i successi degli anni passati con gli eventi dedicati a Andy Warhol e alla Street Art internazionale. Quest’anno abbiamo presentato un’indagine che celebra l’inconscio, la fantasia e l’infinita follia dei sogni attraverso un excursus che, dal Surrealismo di Andrè Breton, arriva fino ai giorni nostri intersecando arti visive, poesia e musica”. Accanto alle opere di Salvador Dalì, Max Ernst, Leonor Fini, Maurice Henry, Max Herold, Wilfredo Lam, André Masson, Roberto Sebastian Matta, Joan Mirò e Graham Vivian Sutherland, il pubblico potrà ammirare alcune tra le copertine di album musicali più iconiche della storia, come “The Division Bell” dei Pink Floyd, “In the Court of the Crimson King”, “Innuendo” dei Queen e l’emblematico “Dangerous” di Michael Jackson. Questa sezione della mostra mette in luce, ancora una volta, il profondo legame tra pittura e musica, evidenziando come gli artisti non si siano limitati a realizzare semplici copertine, ma autentiche opere d’arte. Un dialogo che si rinnova oggi con la cover di “Musica spontanea”, firmata dall’artista Roberto Floreani, che ne rappresenta il naturale completamento.

L’opera di Alan Bedin, che trova la preziosa collaborazione del chitarrista degli Area Paolo Tofani, ha l’obiettivo di presentare l’ultimo progetto dell’artista, un’opera di Nuova Musica realizzata dal team di Artis Records, in cui il suono puro della voce si integra con una sintesi e una lavorazione elettronica, dando vita a un’esperienza sonora senza precedenti.

“In questo dialogo musicale” afferma Alan Bedin, “non faccio quasi mai uso di un linguaggio condizionato dalla logica (lettura asservita allo scritto). E nei casi in cui lo utilizzo è impossibile farmi capire. Ecco perché uso l’onomatopea: per convogliare il gesto nel suono. La materia e il corpo parlano tra loro e risuonano: l’uno eccita l’altro e viceversa in una forma di comunicazione tanto tecnologica, quanto primitiva. Esprimere le mie idee attraverso il materiale concreto è archetipo, origine”. L’installazione è visivamente caratterizzata da un giradischi professionale con il nostro vinile arancione da collezione, un amplificatore integrato, un preamplificatore phono e due altoparlanti di alta qualità costruiti per l’occasione capaci di diffondere il suono a livelli senza precedenti.  Questo appuntamento sarà accompagnato non solo da un impianto acustico distintivo e di elevata qualità audio, ma anche dall’artista stesso che presenterà il disco e la sinergia instaurata tra i vari partner coinvolti.

Conclude Matteo Vanzan: “è un grande piacere ospitare in una mostra che racconta la nascita e gli sviluppi dell’ultima avanguardia storica un artista come Alan Bedin, capace di inserirsi nel dialogo della ricerca sonora che nasce da Luigi Russolo e che si dirama attraverso il ‘900 con artisti quali Cage, Zorn e Mike Patton. Questo evento si inserisce nel calendario di presentazione di “Musica Spontanea” che precede la sua prima installazione istituzionale nella mostra “Mondi Futuristi Contemporanei” ospitata dal 5 luglio alla Galleria Civica Gian Battista Bosio di Desenzano del Garda (Bs), con il coordinamento tecnico di Edoardo Piccolo, nella mostra collaterale a quella dedicata al Futurismo ospitata al Castello”.

Lorenzo Pagliei. Alan Bedin o del Phonema Epico

Cos’è la voce? È una domanda difficile ma a volte è giusto farsi le domande importanti. Possiamo dire che la voce è un mezzo di espressione e di comunicazione che si manifesta sia attraverso i suoni che provengono dai meandri più intimi dell’essere umano sia attraverso il linguaggio. Inoltre la voce può trasformarsi in canto, quel fenomeno che in tutte le tradizioni musicali rappresenta qualcosa in più, qualcosa di speciale di cui ogni cultura è estremamente gelosa. Il canto, infatti, costituisce una traccia fondamentale
di ogni tradizione e spesso è in rapporto diretto con il rito e lo spirituale. D’altro canto la voce è anche comportamento vocale pre-semantico: gemito, lamento, riso, sbadiglio, sofferenza, grido, ira, avvertimento, spavento, gioia.

Il Prof. Lorenzo Pagliei, docente di musica elettronica al Conservatorio di Vicenza spiega al pubblico in sala la performance del brano “Caronte” di Musica Spontanea per voce e lastre metalliche con dispositivo elettroacustico.

Ma ascoltando Alan Bedin, dove siamo? Che voce è? Cosa esprime? Alan si avventura oltre le colonne d’Ercole della voce quotidiana e della voce d’arte. Come un navigatore temerario dei tempi antichi, Alan esplora un territorio pressoché sconosciuto in cui, tuttavia, veleggia con destrezza – come già fece Demetrio. Sin dal primo suono ci fa entrare in un mondo mitico, pieno di sorprese, incanti, suoni inusitati, orrorosi o meravigliosi. Il suo Caronte ci spaventa, e come potrebbe essere diversamente? Da quel momento non si
torna più indietro e si procede per successive meraviglie proprio come in un’avventura epica. I ritmi interni delle articolazioni vocali sono ampliati dai mezzi elettroacustici che vi aderiscono perfettamente creando paesaggi inauditi che non risultano mai sterilmente tecnologici ma poeticamente organici.

Alan Bedin durante l’esibizione al Conservatorio di Vicenza per ‘Ricordando il Futuro’, Martedì 17 Giugno 2025

Nella mente dell’ascoltatore si tesse gradualmente un teatro immaginario di qualità letteraria senza parole, costituito da suoni inquieti, cullanti, spaventosi, visionari: è un’esperienza assolutamente onirica. È come se fossimo catapultati istantaneamente in un poema epico, quel luogo della mente ove le figure, le gesta, i dettagli e i paesaggi diventano mitici: in quel luogo il tempo è fermo e diventa eterno. Siamo dunque di fronte a un’epica della voce, un poema epico della voce: un phonema epico. (Lorenzo Pagliei)

ALAN BEDIN. Musica Spontanea Esposizione Sonora (37’49”)
Ascolto integrale del vinile originale con Phatos Acoustic presso il Conservatorio di Vicenza.
Da destra Lorenzo Pagliei, Coord. artistico performativo per “Musica Spontanea”, Alan Bedin e Edoardo Piccolo, musicista e performer elettronico.

Roberto Floreani. Soglia del Suono

La Soglia del Suono, scelta per la copertina di questo disco, è una declinazione della mia ultima serie pittorica relativa alle Soglie e mantiene la sua peculiarità di rappresentare la possibilità di un attraversamento, di un passaggio verso l’altrove, verso altri mondi, verso altri luoghi, verso altri significati, verso altre forme espressive. La cosa importante quindi non è cosa ci sia oltre la soglia, ma cosa accada lungo il percorso, che significato abbia l’avvicinamento, la contaminazione, la sua stessa ragione di esistere. La storia dell’Astrattismo mantiene un rapporto privilegiato con la musica: da Kandinskij e i suoi ambienti musicali, dove la pittura rappresenta e significa la musica stessa, al punto da poter considerare le musiche di Debussy come la scaturigine dell’Astrazione stessa, fino all’Intonarumori del futurista Russolo che inaugura la stagione irregolare e innovativa della prima Avanguardia Storica del Novecento.

L’ascolto integrale seguito per l’occasione da Pathos Acoustics

Ebbene le Soglie, l’esito della mia ricerca più recente, trovano una sorta di contaminazione naturale con la MUSICA SPONTANEA. Laddove le Soglie sono in grado di trasmettere un messaggio di natura spirituale, la MUSICA SPONTANEA “celebra il suono con una sorta di rito di evocazione” (R. Cresti): dove le stratificazioni pittoriche consegnano una storia, i suoni “precipitano” sovrapponendosi, sostituendosi uno all’altro in un’ebbrezza di liberazione che Alan Bedin evoca con la suo voce polifonica. La mia vicenda espositiva compie quest’anno quarant’anni, così come la MUSICA SPONTANEA approda alla sua lettura di oggi carica delle esperienze storiche che dal Futurismo attraversano i sapienti anni ’60 e ’70 di John Cage e poi dal Gruppo Zaj a Fluxus, dove vita, arte e musica si fondono in un significato unico e poi da Paolo Castaldi a Luigi Nono, alle improvvisazioni e alla musica indiana. Alan Bedin affronta l’idea di fare “un passo oltre”, la sua “epica della voce”, i suoi “suoni inquieti, cullanti, spaventosi, visionari”, rappresentano il desiderio di superare i confini consueti, conosciuti, sperimentati. Intenti che s’identificano perfettamente con l’esito finale della suggestione della Soglia, che si manifesta per stimolare il suo superamento, oppure per significare la possibilità dell’esistenza di un altrove carico di significato da ricercare (Roberto Floreani).

Sala espositiva “SOGLIE. Tempo del prima – Tempo del poi”
Museo Diocesano di Vicenza. Da sinistra: Filippo Florian, Saverio Tasca, Edoardo Piccolo, Luca Zanini, Alan Bedin, Roberto Floreani, Antonio Oak Carrara, Gaetano Zanini

Del resto si sarà stato un motivo se nei ruggenti anni ’60 romani,
le inaugurazioni degli astrattisti di quella stagione memorabile comprendevano regolarmente improvvisazioni di Musica Contemporanea. Ci sarà stato un motivo allora: oggi, da “artista totale” come vengo spesso raccontato, non potevo che
abbinare la mia ricerca alle “sonorità totali” di Alan e della sua MUSICA SPONTANEA. Inevitabile.

Roberto Floreani

6 Giugno 2025. Ma cos’è l’Esposizione Sonora (37’49’’) di Musica Spontanea?

Cosa c’è da aspettarsi dall’Esposizione Sonora (37’49’’) di “Musica Spontanea”, l’ultima creazione di Alan Bedin? Sicuramente uno sconvolgimento di quello che si può pensare da un’inaugurazione o da una presentazione di un disco. Subito si penserebbe alla performance dal vivo degli artisti che si sono impegnati alla produzione e realizzazione del disco. No! Stavolta no. Anzi, mai come stavolta sarà importante la riproduzione della Musica, del Suono quello registrato su supporto . Infatti l’Esposizione Sonora 37’49” è l’ascolto integrale del vinile arancione da collezione dove nel suo solco è impressa, scalfita l’opera. Musica Spontanea non vuole essere estetica o di intrattenimento, ma bensì estatica perché questo disco è un’ipotesi. Una vera destrutturazione della voce umana per realizzare un nuovo linguaggio che si può percepire con un immersione completa dell’ascolto. Un ascolto libero, incondizionato senza aspettative ma con la voglia di aprire le porte della percezione.

Alan Bedin durante le riprese all’Aproblema Studio di Camposampiero (Padova)

L’Esposizione Sonora 37’49” di “Musica Spontanea”, l’ultima straordinaria creazione di Alan Bedin, si presenta come un’esperienza unica e rivoluzionaria. Non si tratta di una semplice vernissage con una performance dal vivo degli artisti coinvolti nella produzione del disco, ma di un’immersione profonda nell’universo sonoro plasmato da Bedin insieme ai suoi compagni di viaggio. Al centro dell’evento ci sarà la riproduzione integrale del suono inciso su vinile, dove ogni nota e ogni sfumatura sono state attentamente scolpite dalle mani esperte di Edoardo Piccolo. Musica Spontanea va oltre l’estetica e l’intrattenimento: è un’esperienza estatica che rompe le barriere convenzionali, proponendo una nuova visione in cui la voce umana viene destrutturata per dar vita a un linguaggio innovativo, percepibile solo attraverso un ascolto totale e senza riserve da parte del pubblico.

L’artista ha coniato questo il termine specifico di “Esposizione Sonora” per descrivere l’esperienza di ascolto integrale del vinile originale con Phatos Acoustic, azienda leader nella costruzione di impianti audio di alta fedeltà. L’esposizione sarà accompagnata da un impianto acustico di elevata qualità, che garantirà un’esperienza sonora unica.

Ognuno avrà un ruolo importante da svolgere! Questa volta, il mio ascoltatore non sarà più semplicemente passivo, ma parteciperà attivamente all’ascolto, proprio come me durante l’emissione della voce. Il mio disco si concluderà con il pubblico che sarà invitato a raggiungere uno stato di assenza di ogni bisogno, specialmente quello di comprendere tutto immediatamente.
Dietro la musica, ancor prima del Suono, c’è l’ascolto.
Tutto si fonda sul tempo dell’Esposizione e sulla capacità di ascoltare attentamente. La crescita spirituale e artistica non è affatto semplice: richiede di imparare a meditare e soprattutto di dedicare all’ascolto uno spazio significativo

Alan Bedin

Preparatevi a un viaggio sonoro che vi aprirà la mente e vi inviterà ad accogliere il suono senza aspettative né pregiudizi. Sarà un’esperienza unica che vi spingerà a esplorare nuovi orizzonti e a riscoprire il potere del suono come mezzo per superare i confini e scoprire nuove dimensioni in maniera autentica. Spontanea.

23 maggio 2025. Musica Spontanea è in streaming

23 maggio 2025. Musica Spontanea è in streaming

Con la collaborazione di Cramps Music srl, il progetto discografico prende avvio in formato digitale e “liquido”, ottenendo un discreto successo soprattutto tra gli appassionati di musica contemporanea e progressive internazionale. Questo progetto richiama l’atmosfera degli anni ’70 della storica etichetta Cramps, che ha segnato la “Nova Musicha” grazie alla creatività di Gianni Sassi e alla direzione artistica di figure come Walter Marchetti. Tra i titoli più significativi si ricordano le opere di artisti unici e irripetibili quali John Cage, Robert Ashley e Demetrio Stratos, a cui è stato dedicato il lavoro di “Musica Spontanea”. Prima dell’uscita del supporto fisico e cartaceo, il pubblico avrà l’opportunità di esplorare l’universo sonoro di Alan Bedin, attraverso la sua voce e il nuovo linguaggio espressivo al servizio del suono. In questo contesto, l’ascoltatore assume un ruolo fondamentale, diventando parte integrante del processo creativo insieme alla sintesi e all’elaborazione sonora curata con maestria da Edoardo Piccolo nella “Stanza della Musica”, ambiente vibrante grazie alle note di Saverio Tasca e Paolo Tofani.

Alan Bedin e Paolo Tofani durante le riprese presso Aproblema Studio, Camposanpiero, Padova

Si crea qualcosa di fantastico: è un fenomenoche prende vita.
E’ qualcosa che nasce dal niente e potrebbe finire con il tutto.

Paolo Tofani, 21 maggio 2024

La Musica Spontanea, fondendo creatività e riproduzione, genera un suono distintivo e straordinario. È qui che entra in gioco Pathos Acoustics.

Sabato 29 marzo segna un momento straordinario per Musica Spontanea! Alan Bedin con la sua voce, e Edoardo Piccolo, esperto di sintesi ed elettronica, hanno raggiunto il tempio sonoro di Pathos. Alan ha avuto l’opportunità di ascoltare il test pressing prodotto da Alfredo Tisocco per ARTIS Records / Cramps Music insieme al visionario fondatore Gaetano Zanini e al figlio progettista Luca nella loro sala d’ascolto, dotata di incredibili tecnologie hi-fi.

La realtà vicentina Pathos Acoustics è pronta a sorprendere con il suo design innovativo e una sonorità che parla chiaro: i prodotti che presenteranno all’opera Musica Spontanea di Alan Bedin sono destinati a offrire qualcosa di veramente unico! Con la prefazione del luminare musicologo, autore e critico contemporaneo Renzo Cresti, dalle esposizioni sonore in tour fino all’installazione presso la mostra “Mondi Futuristi Contemporanei” diretta da Matteo Vanzan che si svolgerà a luglio presso la Galleria Civica Gian Battista Bosio di Desenzano del Garda, ogni passo sarà un’avventura emozionante!

Con la voce, la composizione, la poesia sonora di Alan Bedin, la copertina firmata dall’astrattista Roberto Floreani, artista dell’anno 2024, la registrazione e la produzione del disco a Padova presso Aproblema Studio a cura di Edoardo Piccolo, la masterizzazione di Jeremy Henry presso La Villa Mastering di Parigi, si unisce a Musica Spontanea Pathos con i suoi prodotti realizzati a mano in Italia, a Vicenza seguendo la lunga tradizione dell’artigianato italiano. Per le esposizioni sonore e l’installazione vengono impiegati solo i migliori componenti, selezionati per garantire una qualità senza paragoni; tutti i prodotti vengono testati seguendo un programma preciso per garantirne la qualità. Prodotti esclusivi meritano un trattamento esclusivo.

Il performer dà vita con la sua voce ai personaggi del Pinocchio Museum Experience di Firenze, celebrando così l’anniversario del burattino più celebre al mondo.

Finalmente ho l’opportunità di condividere con voi questa straordinaria avventura, un’altra entusiasmante collaborazione con Edoardo Piccolo che ha dato vita alla mia voce nei personaggi di una delle favole più belle del mondo: Pinocchio! Il burattino più famoso compie 142 anni: la prima edizione del romanzo risale a febbraio 1883 e Firenze, la città dove Carlo ‘Collodi’ Lorenzini nacque e morì, gli rende omaggio con un nuovo spazio dedicato, il ‘Pinocchio Museum Experience’.

Giunti Editore ha scelto di “riportarlo a casa”, creando in via Ricasoli un luogo unico pensato per le famiglie, frutto della sinergia tra arte digitale e letteratura classica. Questo straordinario progetto firmato dal direttore creativo Andre Guidot permette ai visitatori di tutte le età di immergersi nel magico mondo di Pinocchio, grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia. È tempo di sognare e lasciarsi ispirare! La voce che ho realizzato per questo doppiaggio, quella del grillo parlante, è davvero la mia preferita! E non dimentichiamo il gatto, che porta una grande energia!

Il direttore creativo di Pinocchio Museum Experience è Andre Guidot, mentre Luca Parenti è il presidente e amministratore delegato di Spazio Ricasoli Srl, la società promotrice dell’operazione Pinocchio Museum Experience, partecipata dalla Fondazione Collodi, Giunti Editore, il Gruppo Costa Edutainment e la famiglia Parenti. Ieri è stata inaugurata anche la mostra ’Pinocchio’ di Fabio De Poli, a Giunti Odeon in piazza Strozzi: attraverso 24 tavole, originali e inedite, l’artista genovese ripercorre la fiaba di Pinocchio.

Ākar. Il nuovo progetto di Musica vocale d’insieme a cura di Alan Bedin

Allievi e praticanti, che si dedicano tanto alla lirica quanto ai generi moderni come jazz, pop e rock, fino al canto indiano mi hanno dato l’opportunità di dimostrare l’efficacia di una tecnica che propone un nuovo modo di approcciarsi alla vocalità e all’atteggiamento più idoneo per esprimere il proprio suono. La capacità di cantare senza alcun ostacolo linguistico o semantico incoraggia la ricerca personale. Inoltre, non solo i cantanti ma anche coloro che non hanno esperienza musicale trovano grande valore in questo percorso. Le diverse frequenze che emettiamo e gli intervalli musicali ci permettono di stabilire un legame profondo con il nostro io interiore, offrendo la possibilità di armonizzare voce e corpo mentre visualizziamo ogni nota nel nostro spazio. Immergiti in questo viaggio sonoro e scopri come la tua voce possa diventare uno strumento potente per la connessione e l’espressione!

Dalla respirazione al canto di gruppo, hai l’opportunità di perfezionare il tuo timbro e la tua intonazione. Scopri come una tecnica antica possa davvero trasformare la percezione della tua Voce e arricchire profondamente la tua esperienza musicale. Akar. Esplora il potere dela tua Voce, immagina di visualizzare il nostro Suono senza un testo o l’uso di parole. E’ il momento ideale per sincronizzare corpo e mente.

“L’uomo non deve cantare come… Ma perchè”.

(Alan Bedin)

Prima di tutto, prima ancora delle parole e dei significati, il Suono ha sempre avuto un valore incredibile. Può comunicare messaggi in modo universale, soprattutto quando siamo in sintonia con noi stessi. Possiamo davvero dare alla nostra voce un ruolo fondamentale nella nostra vita, ancor prima di qualsiasi spiritualità o fede. Connetterci con la nostra voce significa impegnarci ogni giorno per raggiungere quella consapevolezza; iniziamo osservando il nostro suono e poi impariamo a gestirlo, addirittura vedendolo!

Alan Bedin: Concerti e Cultura Italiana a Bucarest

In occasione della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo l’Accademia della Cucina Italiana con la direzione artistica a cura di Alfredo Tisocco ha invitato il trio T&nCò a Bucarest per una serie di concerti intineranti. Il cantante Alan Bedin, accompagnato dal pianista Marco Ponchiroli e dal sassofonista Luigi Gigi Sella, si esibirà mercoledì 20 novembre, dopo la cena di onorificenza, presso il ristorante “Sardin” di Bucarest. Successivamente, il trio sarà impegnato in un breve tour promozionale per la ristampa del vinile da collezione. La seconda serata si svolgerà sempre nella capitale al Jazz Club “Jazzbook” giovedì 21 novembre; seguirà una performance in una location esclusiva, il ristorante italiano “Schiccheria”, Venerdì 22 novembre, e infine l’esibizione al “Sara Floreasca” per una serata interamente dedicata alla cucina e alla musica italiana sabato 23 novembre.

La direzione artistica degli eventi T&nCò a Bucarest sono a cura del musicista e compositore Alfredo Tisocco: “Cibo e cucina rappresentano una tradizione italiana ricca e sapiente. La connessione tra questi due elementi è molto più profonda di quanto si possa pensare. Sia il cibo che la musica sono collegati alla sfera sensoriale, con il primo che coinvolge il senso del gusto e il secondo quello dell’udito. Questo legame contribuisce a creare una relazione significativa tra i due ambiti; infatti, i cinque sensi che definiscono l’esperienza umana non devono essere considerati come entità indipendenti, ma piuttosto come interconnessi, in grado di influenzarsi e potenziarsi reciprocamente.
Alan Bedin, attraverso il trio italiano T&nCò, non solo porta la tradizione musicale italiana, ma anche il gusto e il sapore dell’essere “italiano”. [Alfredo Tisocco]

Il marchio discografico Artis Records, sotto la direzione di Alfredo Tisocco, desidera esprimere il proprio sincero ringraziamento all’Accademia della Cucina Italiana di Bucarest e ai partner coinvolti per il supporto nella realizzazione degli eventi musicali in occasione della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo: Confindustria Romania, Isopan by Manni Group, Energia, rivista informativa di settore