Installazione sonora innovativa. Nella ‘Stanza del Suono’ una sinergia di arte e tecnologia ai massimi livelli.

Nella mostra ‘Mondi Futuristi Contemporanei’, Alan Bedin con Edoardo Piccolo hanno avuto l’opportunità di ricreare la Stanza del Suono, un ambiente sonoro che, grazie al progetto ‘Musica Spontanea’, è divenuto uno strumento capace di vivere di vita propria all’interno della Galleria Gian Battista Bosio di Desenzano sul Lago di Garda. A prima vista, l’installazione appare come un laboratorio sonoro, dominato da un imponente amplificatore InPoL© dal design accattivante e dalle dimensioni notevoli agli occhi dei visitatori. Al centro di questo sistema, progettato dai tecnici della Pathos Acoustics ℗1994, azienda leader nel settore, si trova una personalità sonora unica, che esalta il timbro, la dinamica e le sfaccettature della voce creativa di Alan, nonché dei suoi colleghi Paolo Tofani e Saverio Tasca. L’installazione con Pathos rappresenta un esempio paradigmatico di come la tecnologia e la creatività possano fondersi per creare un’esperienza sonora immersiva e innovativa.

La Stanza del Suono di Musica Spontanea poche ore dopo l’inaugurazione della mostra

Dalla Ricerca alla Riproduzione. L’ amplificatore a valvole amplifica in tensione il segnale in ingresso dei suoni originali dei musicisti e InPoL fornisce la corrente per il pilotaggio dei diffusori senza ulteriore amplificazione; in questo modo il segnale viene veicolato dalle valvole e risulta essere una vera e propria copia dell’originale con tutta la qualità, purezza e contenuti armonici originari.

InPoL (INseguitore POmpa Lineare) è un sistema brevettato da Pathos acoustics

L’installazione sonora di Musica Spontanea presenta un sistema di riproduzione audio altamente specializzato, in cui il suono risulta senza pari all’interno delle rispettive casse. I suoni gutturali e le lallazioni, così come il canto difonico, assumono una qualità quasi surreale grazie alla definizione espressa dai coni delle torri laterali. La configurazione degli elementi suono-rumore è il risultato di un progetto architettonico accurato, che prevede l’utilizzo di due lastre simmetriche e una centrale, accompagnate al centro da una grancassa trasparente progettata e costruita da Bully Custom Drums, laboratorio artigianale di Mario e Michele Biscaro. Le lastre, curate e serigrafate da Grafiche Seriemme, presentano una stampa che riporta il nome dell’opera e degli artisti coinvolti, mentre sulla lastra centrale è stata aggiunta la poesia sonora Cones Varion Ta, partitura che è anche presente nel catalogo della mostra “Mondo Futurista”, edizione curata da Giordano Bruno Guerri e Matteo Vanzan. L’accuratezza della progettazione e della realizzazione dell’installazione consente di preservare l’integrità del suono originale registrato in studio, creando un’esperienza sonora immersiva e unica.

Il lavoro di Edoardo Piccolo, caratterizzato da vari processi di elaborazione elettronica e sintesi, si è fuso con la manipolazione concreta e organica di Alan nella Stanza del Suono e nella prima performance inaugurale. La sperimentazione sonora ha raggiunto livelli estremi, grazie all’utilizzo della grancassa non come strumento di percussione ma di vibrazione e alle lastre metalliche come nuovi risonatori della voce umana. La pressione della pelle della grancassa e la curvatura delle lastre hanno generato una gamma di timbri e armoniche uniche, esaltando la componente organica e fisica del suono. La performance ha così dimostrato come la fusione tra tecnologia e pratica strumentale possa creare un’esperienza sonora innovativa e multisensoriale.

Nella parte laterale sono state affisse le partiture dell’audiopoema, il calligramma orinario di “Caronte”, la poesia sonora con la notazione paralinguistica e varie cellule sonore usate durante la registrazione di Musica Spontanea.

L’installazione sonora nella Stanza del Suono prevede l’utilizzo di trasduttori montati su ciascuno degli strumenti, i quali agiscono come diffusori di contatto che trasmettono vibrazioni alla superficie sulla quale sono installati. I materiali perturbati dai trasduttori diffondono il suono in modo non lineare e non puntiforme, sfruttando i modi di risonanza e le caratteristiche fisiche dei materiali stessi, come dimensioni, spessore ed elasticità. Ciò consente una propagazione del suono lungo tutta la superficie dei materiali, creando un’esperienza sonora immersiva e unica. L’elaborazione del suono è stata originariamente effettuata in tempo reale da Edoardo Piccolo durante la registrazione delle take, e successivamente riportata a Desenzano per la preparazione dell’installazione. La riproduzione del suono è stata realizzata attraverso tre canali divisi, utilizzando players specifici, in collaborazione con il direttore creativo Andre Guidot di Trama Creative Studio.

Alan Bedin con il collega producer e performer Edoardo Piccolo

[Edoardo Piccolo, dal booklet del Cd Artis Records RTSCD0124] Alla stregua di un’avventura sonora che sfida le convenzioni creative e ridefinisce i confini dell’esperienza musicale, MUSICA SPONTANEA si configura come un tributo vibrante a una delle figure più iconiche della musica contemporanea. Tuttavia, Demetrio Stratos non è stato semplicemente una figura a cui rendere omaggio, ma un vero e proprio tramite, un’ispirazione che ha guidato il lavoro di tutti in studio. La sua capacità di esplorare e spingersi oltre i limiti della voce ha permesso di aprire nuove strade, creando piani sonori organici e materici, che risuonano tra loro in modo inedito. Nella Stanza del Suono è stata catturata l’essenza di questa esplorazione, grazie all’utilizzo di trasduttori sulle lastre e a tecniche di manipolazione sonora in tempo reale. È stato un processo dinamico e, a tratti, imprevedibile, un’indagine sulla potenzialità del suono di trascendere i suoi confini tradizionali, verso una ricerca di nuove forme espressive.

Dal 5 luglio 2025 tutti potranno rivivere questa sensazione con noi e il nostro suono, questa modalità di ricerca e di ascolto… Trasformativo.

Stazioni vocali e strumentali, i suoni estremi di Demetrio Stratos

Alan Bedin realizza un tributo al geniale artista scomparso. Un lavoro che mette in luce anche le estetiche di Fluxus, Walter Marchetti, Luigi Nono, Paolo Castaldi, e molto altro ancora.

VISIONI/Musica. Alan Bedin realizza un tributo al geniale artista scomparso. Un lavoro che mette in luce anche le estetiche di Fluxus, Walter Marchetti, Luigi Nono, Paolo Castaldi, e molto altro ancora.

Paolo Tofani, Edoardo Piccolo, Alan Bedin, Saverio Tasca

[Guido Festinese, Il Manifesto, 5 luglio 2025]

Demetrio Stratos è stato la voce dell’oltranza. Negli anni ’70, a cascata in tutti i decenni successivi, e fino a oggi. Oltranza come non-luogo della musica dove si incontravano sperimentazione estrema sulle possibilità vocali umane e popular music del bordo più affilato e provocatorio con gli Area, melodie sciamaniche e suono puro ammaestrato con una destrezza e una determinazione di rado eguagliata. Nella scia preziosa di Demetrio si sono mossi e si muovono tra gli altri, ognuno con le proprie peculiarità, John De Leo, Boris Savoldelli, Claudio Milano.

Ora aggiungiamo un tributo prezioso che non è mero citazionismo, percorso pedissequo a ridosso delle impronte lasciate da Demetrio, ma che l’opera di Stratos incorpora ed amplifica. Forse il qui e ora di come lavorerebbe Stratos, se non fosse stato strappato via da questo mondo troppo presto, come dicevano gli antichi, come succede a chi è caro agli dei. Esce in questi giorni per Artis Musica Spontanea / Omaggio a Demetrio Stratos di Alan Bedin, dieci «stazioni» vocali e strumentali estreme eppure godibili, per le impressionanti voragini di suono che scoperchiano, e che mettono in conto anche le estetiche di Fluxus, Walter Marchetti, Luigi Nono, Paolo Castaldi, e molto altro ancora.

SUONO, racconta nelle note Renzo Cresti, «come rito di evocazione» che scaturisce da un primo puro gesto istintivo, e viene «via via elaborato, trasfigurato ed elevato». Tre diverse sale di registrazione implicate nella ripresa sonora quest’opera, e da segnalare in particolare gli affascinanti risultati dello studio in cui sono state montate tre lastre in alluminio disposte a semicerchio e una grancassa, elementi sui quali sono stati posizionati diffusori acustici che per contatto ritrasmettevano le vibrazioni alle superfici, creando sonorità letteralmente inaudite. Decisamente importante citare chi ha contribuito a questo straordinario viaggio sonoro nel segno di Demetrio, e oltre: Edoardo Piccolo che ha elaborato il suono, Paolo Tofani colonna degli Area con il suo attuale cordofono futuristico Trikanta Veena, il vibrafonista e percussionista Saverio Tasca, che ricordiamo sia in ambito jazz, sia come membro di un gruppo notevole e sperimentale coevo degli Area che furono, gli Opus Avantra.

Mondi Futuristi Contemporanei. La Stanza del Suono vibrerà dal 5 al 23 luglio a Desenzano del Garda

MONDI FUTURISTI CONTEMPORANEI dal 5 al 23 luglio 2025 presso la Galleria Gian Battista Bosio a Desenzano del Garda (BS)

Sarà inaugurata sabato 5 luglio 2025 alle ore 16.00 “Mondi Futuristi Contemporanei”, esposizione collettiva ospitata alla Galleria Civica Gian Battista Bosio di Desenzano del Garda (Bs) che vuol riflettere sull’influenza del Futurismo sull’arte contemporanea. Curata da Matteo Vanzan e organizzata in collaborazione con U.F. Ultimi Futuristi, Pathos Acoustics e Artis Records, la mostra si articola in un percorso di pittura, scultura, fotografia, installazioni e performance che tracceranno una linea di congiunzione con l’esposizione, ospitata al Castello fino al 26 ottobre, “Mondo Futurista”.

Fino al 23 luglio le opere di Matteo Alfonsi, Alan Bedin, Beppe Borella, Manuel Bravi, Dropsy, Kayone, Elena Ketra, Luciveloci, Naby e Beatrice Sheridan, si inseriranno nel dialogo con la storia contemporaneizzando i concetti di energia, rivoluzione, progresso e tecnologia in un’estasi estetica intrecciandosi con la nostra società, cultura ed ambiente.

“Attraverso una molteplicità di linguaggi visivi e sperimentazioni espressive”, afferma il curatore Matteo Vanzan “ ‘Mondi Futuristi Contemporanei’ si propone di essere una piattaforma di riflessione sul lascito e sulla trasformazione dei principi cardine del Futurismo nel contesto artistico e sociale attuale. Il dinamismo, l’ibridazione tra uomo e macchina, la celebrazione del movimento e della velocità diventano strumenti per indagare i contrasti della contemporaneità: dall’iperconnessione digitale alla crisi ambientale, dalle derive del progresso all’estetizzazione della tecnologia”. Le opere in mostra, concepite come dispositivi relazionali o esperienze immersive, non si limitano a rendere omaggio all’avanguardia storica, ma ne disinnescano i presupposti ideologici per restituirli sotto forma di critica o reinvenzione. In questo contesto, l’arte assume un ruolo attivo, capace di sovvertire o potenziare i miti moderni del futuro. L’interazione tra spazi, corpi e materiali attiva nello spettatore una partecipazione diretta, invitandolo a interrogarsi sulle derive del presente. La mostra diventa così un laboratorio vivo, dove il Futurismo si rivela non come stile del passato, ma come lente attraverso cui osservare le metamorfosi del nostro tempo.

L’evento inaugurale di sabato 5 luglio alle ore 16.00 sarà dedicato alla performance Musica Spontanea del compositore e interprete di canto contemporaneo Alan Bedin, con la partecipazione del performer elettronico Edoardo Piccolo, che accompagnerà l’installazione omonima presente in mostra. La performance si propone di instaurare un dialogo diretto che parte dalla ricerca sonora futurista fondata sugli Intonarumori di Luigi Russolo arrivando fino all’orientalismo e alla ricerca vocale di Demetrio Stratos degli Area, dando vita ad un’opera unica nel suo genere, in cui il suono puro della voce si fonde con la sintesi e la manipolazione elettronica. Ne risulterà un’esperienza sonora senza precedenti: per la prima volta sarà possibile “vedere” la voce attraverso la sua modulazione su lastre metalliche, trasformando così la musica in una forma d’arte visiva a tutti gli effetti.

INFORMAZIONI

Mondi Futuristi Contemporanei [dal 5 al 23 luglio 2025] @ Galleria Gian Battista Bosio – piazza G. Malvezzi, Desenzano del Garda (BS)

A cura di Matteo Vanzan

Orari lunedì chiuso – martedì e mercoledì 10.30 – 12.30  giovedì e venerdì 16.30 – 20.00  – sabato e domenica  10.30 – 12.30 / 16.30 – 20.00

Ingresso gratuito

Il curatore Vanzan specifica: Musica Spontanea è un processo artistico e spirituale che coinvolge l’ascoltatore e la sua voce

Matteo Vanzan, curatore di esperienza, sabato 28 giugno a “Surrealismo e Fantastico”si cimenta per la prima volta nella gestione dell’Esposizione Sonora di Alan Bedin, artista già noto al pubblico per le sue precedenti mostre. Bedin, che ha esplorato diversi linguaggi artistici, dal Jazz alla declamazione futurista fino ai suoni acusmatici, ha presentato a Caorle un “evento sonoro unico”, che ha catturato l’attenzione del pubblico con l’intensità di una cerimonia religiosa.

[Matteo Vanzan] Per quanto mi riguarda, la figura di Alan Bedin è ormai imprescindibile nel panorama musicale contemporaneo, e la sua presenza sonora è tale da non poter essere ignorata. Mentre molti si aspetterebbero da lui una performance dal vivo  – ancora – caratterizzata da un’esibizione carismatica e coinvolgente, con il microfono in mano e la fronte imperlata di sudore durante l’emissione di complessi armonici o altre “demetriate”, Bedin sceglie invece di adottare un approccio diverso. Nelle sue ultime apparizioni, egli si pone in una relazione di profonda intimità con il suo pubblico, presentando il progetto e i suoi collaboratori con estrema cura, per poi voltare le spalle agli ascoltatori – non senza una certa eleganza – e procedere all’ascolto di un vinile attraverso un impianto audio Pathos di altissima qualità. In questo modo, Bedin pone l’accento sull’opera d’arte sonora in sé, esponendola come un oggetto di contemplazione e di riflessione, al pari delle altre opere presenti nella sala della mia mostra.

[Alan Bedin] Oggi avrete l’opportunità di avvicinarvi alla condizione artistica, l’atteggiamento che ho sperimentato durante la registrazione e l’emissione vocale per questo disco, un solco sonoro che si conserverà nel tempo, a differenza di tanta musica digitale, liquida ed effimera. Immagino già la possibilità che l’oblio digitale possa cancellare la nostra memoria dell’ascolto, ma questo lavoro resisterà, essendo un’espressione tangibile, fisica di Musica Spontanea. Il nostro obiettivo è di creare un’esperienza emotiva pura, non mediata da codici o linguaggi, ma attraverso la voce, il timbro, la dinamica e gli stili, che si modulano in relazione degli ambienti sonori creati nella Stanza del Suono. In questo senso, il suono diventa il veicolo per un’esperienza più profonda, che precede il linguaggio e si radica nell’ascolto. L’ascolto, infatti, è il fondamento della nostra percezione musicale, e in questo lavoro, cerchiamo di esplorarne le possibilità espressive. Prima di tutta la musica, c’è il suono. E prima ancora, c’è l’ascolto. Tutto parte da lì!

Il disco che avete ascoltato rappresenta un’ipotesi artistica che richiede la vostra partecipazione attiva attraverso l’ascolto. Considero questo lavoro come un processo in divenire, che necessita della vostra risposta emotiva per essere completato. In questo senso, mi vedo come un medium, un traghettatore che cerca di condurre l’ascoltatore oltre i confini della sua esperienza vocale quotidiana. La vostra voce, intesa come espressione unica della vostra individualità, sarà ridotta a pochi suoni essenziali, ma saranno proprio questi ultimi a permettervi di essere riconosciuti dalle altre anime nella dimensione spirituale che stiamo cercando di raggiungere. Chiudete gli occhi, ascoltate e meditate, poiché l’attraversamento di questo confine simbolico, guidato dalla figura mitologica di Caronte, segna il passaggio dalla dimensione terrena a quella spirituale. Là, i nuovi suoni deliberati finalmente libereranno il linguaggio dalla sua funzione denotativa, trasformandolo in un veicolo di emozioni profonde, che parleranno direttamente all’anima.