Cos’è la voce? È una domanda difficile ma a volte è giusto farsi le domande importanti. Possiamo dire che la voce è un mezzo di espressione e di comunicazione che si manifesta sia attraverso i suoni che provengono dai meandri più intimi dell’essere umano sia attraverso il linguaggio. Inoltre la voce può trasformarsi in canto, quel fenomeno che in tutte le tradizioni musicali rappresenta qualcosa in più, qualcosa di speciale di cui ogni cultura è estremamente gelosa. Il canto, infatti, costituisce una traccia fondamentale
di ogni tradizione e spesso è in rapporto diretto con il rito e lo spirituale. D’altro canto la voce è anche comportamento vocale pre-semantico: gemito, lamento, riso, sbadiglio, sofferenza, grido, ira, avvertimento, spavento, gioia.

Ma ascoltando Alan Bedin, dove siamo? Che voce è? Cosa esprime? Alan si avventura oltre le colonne d’Ercole della voce quotidiana e della voce d’arte. Come un navigatore temerario dei tempi antichi, Alan esplora un territorio pressoché sconosciuto in cui, tuttavia, veleggia con destrezza – come già fece Demetrio. Sin dal primo suono ci fa entrare in un mondo mitico, pieno di sorprese, incanti, suoni inusitati, orrorosi o meravigliosi. Il suo Caronte ci spaventa, e come potrebbe essere diversamente? Da quel momento non si
torna più indietro e si procede per successive meraviglie proprio come in un’avventura epica. I ritmi interni delle articolazioni vocali sono ampliati dai mezzi elettroacustici che vi aderiscono perfettamente creando paesaggi inauditi che non risultano mai sterilmente tecnologici ma poeticamente organici.

Nella mente dell’ascoltatore si tesse gradualmente un teatro immaginario di qualità letteraria senza parole, costituito da suoni inquieti, cullanti, spaventosi, visionari: è un’esperienza assolutamente onirica. È come se fossimo catapultati istantaneamente in un poema epico, quel luogo della mente ove le figure, le gesta, i dettagli e i paesaggi diventano mitici: in quel luogo il tempo è fermo e diventa eterno. Siamo dunque di fronte a un’epica della voce, un poema epico della voce: un phonema epico. (Lorenzo Pagliei)

Ascolto integrale del vinile originale con Phatos Acoustic presso il Conservatorio di Vicenza.
Da destra Lorenzo Pagliei, Coord. artistico performativo per “Musica Spontanea”, Alan Bedin e Edoardo Piccolo, musicista e performer elettronico.